IO E MARLEY PER 50 VOLTE DI FILA

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Il sole caldo dell’estate è già un ricordo, ma il compleanno musicale di oggi, 17 ottobre, ha tutto il sapore del sole del cielo azzurro e di un’ottima bibita fresca, visto che è anche bigenerazionale.
Infatti festeggia 50 anni niente poco di meno che, David Nesta Marley ovvero Ziggy Marley, primogenito della mamma Rita e del leggendario papà Robert Nesta per gli amici Bob; un figlio d’arte la cui carriera nel mondo della musica comincia molto presto. Infatti a soli 11 anni, infatti la leggenda Bob Marley scrive per lui la canzone Children Playing in the streets, canzone che Ziggy canterà assieme al fratello Stephen al giorno del funerale di Bob; tuttavia è con l’album Play the game right del 1985, che la carriera dei Melody Makers band in cui milita David, prende il volo, soprattutto con i lavori successivi Hey World! del 1986, e Conscious Party del 1988, che, nel 1989, si aggiudicherà un Grammy Awards come miglior album reggae. Sempre nel 1989 esce il disco One bright day, che non solo vince il secondo Grammy consecutivo, nel 1990, nella medesima categoria dell’anno precedente, ma diventa un album degno di nota grazie al super singolo Look who’s dancing, canzone che proietterà la carriera di Ziggy ad essere degna di nota quasi ai livelli di suo padre, Dopo questo disco la carriera dei Melody Makers proseguirà fino al 2002, anno in cui la band si scioglierà, anche se nel 1998 Ziggy si aggiudicherà il terzo Grammy della sua carriera per il compact Fallen is babylon, album che contiene il pezzo Everybody wants to be, noto ai più cinefili per essere presente nel film Il mio west di Giovanni Veronesi, con Leonardo Pieraccioni e David Bowie.
Dal 2003 a oggi Ziggy ha pubblicato sette album in studio e quattro dischi dal vivo, vincendo anche da solista altri due Grammy awards, il primo nel 2006 per l’album Love is my religion e il secondo nel 2014 per il compact Fly Rasta.
Insomma in 50 anni Ziggy Marley ne ha fatta di strada, e la dimostrazione è che ha continuato e continua a fare sempre la musica che più gli piace, sorvolando critiche e degli accostamenti al padre, ma si sa Bob è Bob e Ziggy è Ziggy, anche se la cosa più bella di questo articolo, è la prova che la musica vera non muore mai, e se solitamente si tende a dire “Rock’n’roll will never die”, qua basta un semplice e diretto nuff respect per essere chiari, e Ziggy di respect ce ne ha insegnato tanto, e ne insegnerà ancora parecchio.

S.R.



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