CERNUSCO, CRISTIAN CAMPIONE CON L’INTER

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Dai primi calci al pallone nell’F.C. Cernusco come ala sinistra, per poi passare attaccante prima e difensore centrale dopo all’Olginatese. I primi provini nel calcio che conta: Juventus, Atalanta, Sassuolo, Genoa e Inter e nel 2017 l’approdo definitivo del cernuschese classe 2002 all’Inter che sbaraglia la concorrenza acquistando il cartellino, con la firma del contratto avvenuta il 19 giugno 2017. Una stagione davvero speciale che Cristian Airoldi ci racconta tra gioie, fatiche e tanta voglia di ricominciare, rivolgendo un ringraziamento particolare alla sua famiglia.

Ciao Cristian e complimenti! Se dovessi definire il tuo anno in neroazzurro con un aggettivo quale sceglieresti?
Penso che ci siano così tanti aggettivi per descrivere la stagione vissuta che la definirei proprio indescrivibile. E’ stato un anno fantastico, inimmaginabile, pieno di sacrifici e per fortuna anche di soddisfazioni. Ci sarebbero tanti aggettivi per esprimere tutte le gioie che ho provato, ma altrettanti meno “graziosi” per descrivere i momenti di difficoltà che ovviamente fanno parte di un percorso del genere.

Quali sono stati i momenti più belli?
I momenti più belli sono stati principalmente due: il viaggio in Cina e la vittoria dello scudetto. Per quanto riguarda il primo è stato bellissimo confrontarsi con una nuova realtà, lontano dalla vita di tutti i giorni con persone che hanno uno stile di vita diverso dal tuo. Abbiamo giocato in stadi di serie A ed è stata un’emozione incredibile vederli pieni di gente che ti acclama come se fossi un campione della prima squadra. La vittoria dello scudetto invece è stata una delle cose che più mi ha reso felice in tutta la mia vita, il coronamento di tutti i sacrifici che ho fatto durante l’anno. Per tutto ciò ci tengo molto a ringraziare la società che mi ha dato questa possibilità, i miei compagni, ma soprattutto la mia famiglia che mi sta sempre vicino.

Quali i momenti più difficili, se ce ne sono stati?
Ci sono stati anche momenti difficili come normale che sia; i duri allenamenti dal punto di vista fisico che ogni giorno devi svolgere al massimo, ma che sei fai con passione ed entusiasmo risultano più leggeri. Il momento di maggior sconforto è stato non disputare le fasi finali dopo aver giocato tutta la stagione per quasi tutte le partite da titolare, ma non importa, alla fine ciò che conta è aver vinto il tricolore.

Che voto ti daresti per le tue prestazioni in campo?
Mi hanno sempre detto di essere un ragazzo umile, rispondere a questa domanda non è facile per me. Facendo mente locale alle prestazioni che ho fatto, penso che un 7 me lo merito, essendo anche il primo anno nel calcio professionistico. Penso che la mia miglior partita sia stata il derby di ritorno in casa del Milan finito 1 a 1, al termine della quale mi sentivo fiero di me stesso nonostante avessi avuto di fronte la squadra che è sempre stata parte del mio cuore.

Cosa ti è rimasto dell’avventura in Cina?
E’ stata un’avventura travolgente in senso positivo. Là la vita è molto diversa e le persone non si possono permettere ciò che qui può sembrare una cosa ordinaria come smartphone o televisione. Le persone sono molto ospitali e tengono molto all’ospite che arriva nel proprio paese. Per quanto riguarda l’aspetto calcistico ci siamo confrontati con squadre di tutto il mondo (Brasile, Giappone, Cina, Tunisia, Spagna) ed è stato interessante incontrare culture calcistiche diverse dalla nostra. La cosa che però mi è rimasta più impressa, come ho detto prima, è l’avere giocato in stadi di serie A (sessantacinquemila posti) con la gente che era lì a tifare per me e per la mia squadra e a chiedere autografi come se fossi un campione. Davvero emozionante!

Cosa si prova a essere Campione d’Italia?
E’ una sensazione indescrivibile, un mix di emozioni tutte quante bellissime. Come si dice che la partita è lo specchio dell’allenamento, la vittoria del tricolore è lo specchio del duro lavoro svolto nel corso dell’anno. Altro motivo di felicità è aver battuto in finale per 3 a 0 la Juventus, una squadra che non mi è mai stata molto simpatica.

Com’è andato l’anno scolastico?
L’anno scolastico è andato bene e sono stato promosso senza debiti come avevo previsto. Sono riuscito a stare al passo dei miei compagni di classe nonostante il periodo di assenza per la Cina ad aprile (circa venti giorni). Sono stato fortunato a trovare dei compagni molto accoglienti con i quali ho legato subito: stare con loro a scuola mi fa pesare meno le “levatacce” giornaliere.

Hai avuto tempo per fare altre cose al di fuori del calcio?
Diciamo che il calcio occupa gran parte della mia vita, ma nonostante questo ho avuto tempo anche per la famiglia, gli amici del paese e la ragazza. Cerco di godermi al massimo i periodi di vacanza tipo Natale e queste giornate estive di pausa, non tanto i weekend in quanto bisogna stare sul pezzo per la partita.

E ora, cosa bolle in pentola?
Tanta voglia di ricominciare una nuova stagione per cercare di ripetere ciò che è stato fatto quest’anno. Abbiamo iniziato ai primi di agosto con il consueto ritiro in Trentino per prepararci fisicamente e mentalmente a combattere nuove battaglie e raggiungere nuove mete.

Grazie per la tua disponibilità e in bocca al lupo per la prossima stagione.
Non c’è di che, fa sempre piacere. Crepi il lupo, sperando in una stagione bella come quella appena passata.

M.C.



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