«Hanno distrutto in una notte la mia casa, costruita e arredata con i sacrifici di sedici anni» è il grido di dolore di Anna Melnjchenko (nella foto) residente a Cernusco dal 2013; la donna, arrivata in Italia nel 2006, ha saputo l’indomani mattina la terribile notizia.
Un missile ha colpito l’edificio nella città di Bilhorod-Dnistrovskyi, vicino Odessa sul Mar Nero, intorno all’1 di notte di venerdì 1 luglio, provocando anche un incendio in un edificio annesso ai negozi.
Un palazzo di 106 case in cui vivevano 83 persone e di questi 21 sono morti, tra cui un bambino, e 30 sono i feriti; alcuni sono in ospedale altri sono rimasti senza casa, ospiti di una struttura alberghiera nei paraggi, ma senza acqua, elettricità e gas.
«Era tutta gente che conoscevo bene e non ci aspettavamo un simile attacco, essendo una zona tranquilla – ci ha raccontato – Mia figlia in questo periodo fortunatamente non ci stava vivendo… Ora la mia casa, un appartamento all’ottavo piano, è andata distrutta. Per comprarla e metterla a posto sono serviti lunghi anni di sacrifici e lavoro là e qua in Italia. Ma per cosa? Si sta combattendo una guerra inutile e non è finita; ci stiamo come abituando, ma non smettiamo di parlarne e di portare aiuti alle popolazioni in difficoltà. Sto cercando di inviare entro sabato un pullmino con viveri non deperibili e indumenti, quello può servire a chi è sopravvissuto; chi vuole aiutarmi, può contattarmi al 3202912929».
D.V.