La Paz, lunedì mattina. Con la nostra referente ci rechiamo al carcere femminile (anche qui non siamo potuti entrare) per prendere due bambini e poter trascorrere una giornata all’esterno delle mura o magari qualche periodo di tempo più lungo.
Dopo aver aspettato per più di un’ora e mezza, dopo aver parlato con la psicologa e con la responsabile, ecco uscire dal cancello del carcere Jostin e Alison: due fratelli di sei e quattro anni. Ci presentiamo e a piedi, mano nella mano, ci avviamo subito ad acquistare una torta perché il giorno prima era stato il compleanno di Jostin. Durante il tragitto verso casa in taxi, il fratello si siede vicino vicino alla sorellina e la tiene per mano, come per proteggerla.
Arrivati a casa, facciamo loro una bella doccia e mettiamo degli abiti e scarpine che ci hanno consegnato colleghi e amici primi di partire; andiamo al parco a giocare e poi ritorniamo per l’ora di pranzo insieme: zuppa di riso e verdure, cotoletta con verdure e succo di frutta.
Arriva anche il momento della torta con le sei candeline da spegnere, seguito dalle canzoni di buon compleanno cantate in spagnolo, inglese e italiano. Nel pomeriggio continuiamo a giocare in casa, guardiamo la tv e purtroppo arriva il momento di riportarli nel carcere e Jostin ci dice che lì non è bello….
In carcere, dopo la sveglia alle 8 circa, passano la loro giornata in cortile con degli altri bambini fino alle 20, orario in cui possono rientrare in cella con la mamma, che, nello specifico, è stata arrestata per scippo.
Anche se la nostra referente è ben conosciuta dagli assistenti sociali, non è sempre facile fare uscire questi bambini per far passare loro una giornata diversa e spensierata. Quando riesce a tenerli per più di un giorno, li porta all’asilo, in modo che possano giocare con altri bambini e imparare cose nuove.
Anche questa è stata un’esperienza che ha toccato il nostro cuore. Per Jostin almeno un compleanno con qualche regalo e una gustosa torta.
N.C.
