MONTEVECCHIA, L’ESPERIENZA DEL GRUPPO GIOVANILE

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Nella diretta serale di giovedì 29 ottobre il sindaco Franco Carminati ha incontrato i ragazzi del Gruppo Giovanile che hanno parlato dell’esperienza vissuta in oratorio questa estate, dopo la quarantena per l’emergenza sanitaria.
E’ stato un incontro carico di emozioni iniziato con le parole di don Enrico Redaelli.
«Ci siamo incontrati in oratorio perché è un luogo bello, unico, si coltivano relazioni vere che arricchiscono la vita che è fatta di relazioni. Se le relazioni sono riuscite, la persona è riuscita, altrimenti la vita è falsa, bloccata. Abbiamo raccontato la nostra vita – ha proseguito – le nostre esperienze, ci siamo detti le domande quelle vere, raccontato le nostre fatiche. Le cose belle ci dicono che c’è un’alba, anche se le lotte come quelle che stiamo vivendo la rendono scura e noi vogliamo raccontarle e ringraziamo il sindaco per l’opportunità che ci sta offrendo».
«E’ stato un periodo faticoso da non dimenticare, durante il quale abbiamo fatto emergere le paure, le difficoltà e abbiamo ascoltato quelle degli altri – ha continuato Claudia – la medicina sicura è incontrare la bellezza della natura, dell’arte, della generosità, del linguaggio gentile».
E a proposito della bellezza durante gli incontri i ragazzi hanno dipinto su un centesimo realizzando delle miniature che rappresentano delle opere d’arte, con la collaborazione di Maria una pittrice di Montevecchia.
«Siamo ancora in un periodo difficile – ha concluso Claudia – ma ci sono due chiavi per attraversarlo senza esserne schiacciati: raccontare agli altri ciò che stiamo vivendo e nutrirci della bellezza».
A seguire le testimonianze dei ragazzi che durante la quarantena seppur con le paure e le incertezze del periodo hanno riscoperto l’importanza delle piccole cose, degli affetti e hanno potuto riflettere su se stessi, sulle propria vita. «…. ho trovato più tempo per stare con la mia famiglia, ho capito l’importanza delle cose che mi circondano, ho avuto tempo per approfondire gli argomenti di mio interesse perché dopo tutto le stelle sono sempre rimaste al loro posto nel cielo» ha scritto Anna.
«….. il bello di noi è il collaborare, unire le nostre divere personalità, ci aiutiamo a vicenda senza volere nulla in cambio, l’amicizia scambiata. Questo gruppo è la nostra dimora, la nostra casa dove ci siamo sentiti accolti e amati» il pensiero di Giada sul gruppo dell’oratorio.
Tutti i testi dei ragazzi saranno pubblicati sul numero di aprile di Montevecchia Informa.
A concludere l’intervento di Roberta e Sandro, che hanno seguito i ragazzi in questo percorso. «Ce l’abbiamo fatta, siamo stati bravi, grazie ai ragazzi per la fiducia che hanno saputo riporci, ora occorre diffondere nei luoghi che frequentate ciò che avete imparato. Vivete da protagonisti senza lasciarvi schiacciare».

M.C.



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