LA PAZ, PRENDE FORMA LA CASA DE FRATERNIDAD

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Altra giornata intensa. Usciamo di casa alle 8.30 per rientrare alle 20.
Prima tappa in carcere, noi non possiamo entrare perché ci vogliono dei permessi particolari. Tramite la referente della casa, consegniamo ai ragazzi del filo colorato per prepararci dei braccialetti che porteremo a casa da vendere. Così come con legno e silver realizzano degli angioletti di diverse dimensioni molto carini per bomboniere e Battesimi (come si possono vedere dalle foto sotto). In questo modo tengono impegnata la loro giornata e guadagnano anche dei soldi che servono per vivere lì dentro.
Il cibo che passa il carcere, non è molto buono e spesso all’interno, vengono messe delle pastiglie per tenerli tranquilli, creando così anche dipendenza. Il carcere è suddiviso in zone a seconda dei reati e delle nazioni di appartenenza. I carcerati di altre nazionalità, per guadagnare qualcosa, cucinano i loro piatti tipici.
Ci avviamo verso la nuova Casa de Fraternidad tra le strade irte e trafficate del centro di La Paz.
Una buona notizia: dei benefattori hanno regalato latte in polvere, olio e delle borse di cemento ed è arrivata una cucina a gas spaziosa. Ci occupiamo di montare i letti della stanza delle donne, iniziamo a sistemare la cucina, puliamo il vecchio freezer e  la macchina del gas. Il tempo passa in fretta e ci mettiamo in auto per tornare verso casa, attraversando di nuovo la città, sempre trafficata!
Ultima tappa in un negozietto di ferramenta per acquistare le punte dei trapani, la carta vetrata per pulire i tavoli di legno e i letti in ferro. La casa, giorno dopo giorno, prende sempre più forma, grazie soprattutto ad Andrés, Patty e Nelson.
Stanchi, ma felici e domani è un altro giorno… Ferragosto, ma in Bolivia non lo si festeggia, è un giorno feriale come gli altri.

N.C.



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