Si è spento sabato 8 settembre Antonio Mandelli, 82 anni (nella foto a destra), volto storico della Trattoria La Cava che proprio lo scorso luglio aveva festeggiato i 70 anni del ristorante con parenti e amici.
Proprio ad agosto avevo avuto il piacere di intervistarlo e ci aveva raccontato la storia del locale che apparteneva alla famiglia della moglie Rosa Sala, come man mano questo fosse cresciuto e, di generazione in generazione, fosse stata tramandata la passione per la cucina.
«Vivevo all’Andegardo e a 8 anni lavoravo già la terra e nelle stalle – ci aveva raccontato Antonio – Per noi il periodo della mietitura era come un gioco con le balle di fieno che realizzavamo tutte a mano. Poi ricordo gli anni più belli, quelli del militare dai 18 ai 20 anni. Ho poi conosciuto Rosetta, ogni tanto scappavo dall’oratorio maschile, che si trovava su questa via, e venivo qui a trovarla».
Dopo il matrimonio sono nati due figli Andreino (classe 1963) e Giuseppe (classe 1971) che, insieme ai genitori, hanno deciso di portare avanti questa tradizione di famiglia, tramandata dei nonni scomparsi a cavallo degli anni ’70 e inizio ’80.
«Inizialmente non ci davano due lire, per dire, viste le nostro origini umili – ha raccontato Antonio – Invece alla lunga noi siamo ancora qui a raccontare i 70 anni della Cava, altri invece, magari più altolocati, hanno chiuso. Siamo riusciti ad ampliarci prima negli anni ’60 poi ancora negli anni ’90 fino a realizzare un’ultima sala con un quadro meraviglioso di Montevecchia che ha voluto fortemente mia moglie. Attorno agli anni ’60 e ’70 facevamo anche banchetti nuziali, poi abbiamo dovuto sospenderli, perché il locale ogni mezzogiorno e sera era sempre pieno».
Mi aveva accompagnato personalmente a fare il giro del verde e delle stalle dietro la trattoria, mostrandomi con orgoglio gli animali, la frutta e la verdura coltivata.

«L’anno scorso abbiamo piantato 5 mila verze di specie diverse e abbiamo iniziato a cucinare cassoela a settembre fino ai primi di giugno – aveva rivelato il titolare – Oltre a ettari di orto e frutteti siamo riusciti ad ampliarci, allevando tutto il bestiame; ora abbiamo manzette, mucche, maiali bianchi e neri, caprette, asini e pollame».
Se ne è andato un pezzo di storia di Cernusco che i figli Andreino e Giuseppe porteranno avanti grazie alla passione che è stata loro tramandata da mamma Rosa e papà Antonio, che ora si sono ritrovati insieme per festeggiare i 70 anni della trattoria che li aveva fatti conoscere.
I funerali saranno celebrati martedì mattina in parrocchia a Cernusco.
D.V.
