Colori. Profumi. Sensazioni. Immersi nel calore del Mozambico, dei suoi raggi di sole, tra la sua polvere e la sua gente. Tete, capoluogo della regione omonima, nel nord ovest del Paese africano, è una cittadina con poco più di 150 mila abitanti. Da qui parte la conoscenza della missione di padre Carlo Biella, missionario della Consolata, nativo di Cernusco Lombardone, insieme a Nadia, Matteo e don Alfredo.
Uncanha, la base della sua missione, si trova a più di 280 km di distanza, nel mezzo di terre aride, alberi di papaia e piccoli villaggi locali.
La possibilità di muoversi con il Fuoristrada, acquistato grazie alla raccolta fondi promossa dalla parrocchia di Cernusco nel 2022, è una “grazia”, in quanto ci ha permesso in nove ore di raggiungere la meta, lungo la strada solo per un tratto asfaltata, carichi di valigie e provviste. Un villaggio, con la sua casa e le comodità necessarie. Un pozzo a pochi metri e un pannello solare per garantire l’energia necessaria. Una scuola dove bambini della scuola primaria del primo e secondo anno seguono con attenzione gli insegnamenti della professoressa; seduti vicini-vicini con qualche libro sulle panche acquistate qualche anno fa grazie al contributo della corale parrocchiale cernuschese. Un piccolo auditorium per le riunioni, la casa della professoressa e una per la famiglia del catechista che si occupa dell’evangelizzazione in assenza di padre Carlo, quando impegnato in altri villaggi dell’estesa diocesi mozambicana. Alcuni bambini sono figli di pastori e non frequentano la scuola, ma accudiscono animali, prendono acqua al pozzo e parlano e capiscono solo la lingua locale, ma un chupa-chupa li ha resi felici. La gioia di un gioco improvvisato da noi durante l’intervallo dei bambini ha dato colore al cortile polveroso tra sorrisi, applausi, salti e quegli abbracci di gioia che danno un senso e un significato alla parola missione e perché no, anche alla parola chiesa, termini che anche con le più sofisticate e argute parole non si riescono a spiegare.
Una missione a 360 gradi, perché nel bel mezzo di questa giornata dai colori e profumi africani riceviamo foto da La Paz in Bolivia di altrettanti bambini, amati e seguiti nonostante le difficoltà della vita, per una prossima iniziativa con cui sostenerli.
E allora tutto è più facile e leggero e il sole può tramontare su questa giornata che ha brillato nei nostri occhi e sulle nostre labbra.
D.V.