VILLANOVA CANAVESE, NEONATO ABBANDONATO

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Qualche volta d’estate si è dato il via alla campagna di pubblicità progresso contro l’abbandono degli animali domestici dopo aver notato che per andare in vacanza, alcune persone abbandonavano sul ciglio della strada i loro cani o gatti.
Una pubblicità progresso contro l’abbandono dei neonati non è mai stata fatta, sia perché i numeri fortunatamente non la richiedono, sia perché si ritiene che sia quasi impossibile abbandonare un neonato dopo averlo tenuto nove mesi e averlo partorito. Servirebbe però una maggior informazione sia per le culle termiche che per la possibilità di anonimato perché purtroppo casi di questo genere, seppur infrequenti, sono accaduti e continuano ad accadere.
È successo anche sabato 13 gennaio a Villanova Canavese in provincia di Torino. Un neonato con la placenta e il cordone ombelicale non ancora reciso, è stato trovato in un sacchetto di plastica accanto a un cassonetto dell’immondizia. Era cianotico per le basse temperature e per la mancanza di ossigeno. Il ragazzo che ha sentito i vagiti, spaventato anche per la sua giovane età, ha chiamato il padre che lo ha subito preso in braccio, avvolto in una coperta e portato in casa al caldo. Poi ha chiamato i soccorsi.
Ora il neonato, che è stato chiamato Lorenzo, si trova all’ospedale di Cieriè ed è in buone condizioni di salute. Sarebbe bastata un’ora in più al freddo e il piccolo forse non ce l’avrebbe fatta.
È sempre triste sentire queste notizie: la nascita di un bambino deve essere una gioia e non un peso di cui sbarazzarsi in questo modo. Nessuna accusa e nessun giudizio, ma solo constatazione che dietro casi di questo tipo ci sono situazioni di grave difficoltà che se taciute e vissute in solitudine possono diventare tragedie. Per tutti. Per chi abbandona che non lo fa certo a cuor leggero, interrompendo il legame di sangue e affetto; per chi trova il neonato, un trauma emotivo non indifferente; per il bambino stesso che forse si porterà dentro questo vuoto affettivo. Secondo alcuni dati della Società italiana di neonatologia viene abbandonato ogni anno un neonato ogni mille. Il 37,5% si tratta di donne italiane mentre il 48,2% si tratta di donne straniere.
È risaputo che la Legge (*) tutela la donna che non vuole riconoscere il neonato, il quale può essere lasciato in ospedale dove verrà accudito e protetto.
È questa l’informazione più importante che dovrebbe raggiungere mamme e genitori in difficoltà, così come quella dell’esistenza dei vari Centri di Aiuto alla Vita sorti un po’ ovunque nel nostro Paese. Qui le mamme vengono seguite durante il periodo della gravidanza da personale specializzato, supportate dai vari volontari e vengono sostenute sia psicologicamente che economicamente fino al primo anno di vita del bambino.
E mentre domenica pomeriggio 14 gennaio a Milano centinaia di persone si sono radunate per ricordare gli animali vittime di violenza e maltrattamenti da parte degli esseri umani, non si ricordano manifestazioni simili per l’abbandono di bambini nei cassonetti della spazzatura, dietro cui ci sono drammi famigliari che andrebbero seriamente considerati. Se c’è una giusta attenzione per le sofferenze degli animali, altrettanto dovrebbe essere per gli esseri umani. Invece associazioni come Pro Vita e Famiglia di Roma, nei mesi scorsi, hanno visto diversi attacchi alla loro sede, l’ultimo dei quali durante la manifestazione organizzata contro la violenza sulle donne. In un mondo che qualcuno ha definito alla rovescia, la partecipazione contro la violenza, diventa violenza stessa contro “l’avversario” di cui poco si conosce, ma che “disturba” per il suo operato e per le idee che porta avanti. Idee a sostegno della vita e della famiglia.

S.F.

(*) La legge consente alla madre di non riconoscere il bambino e di lasciarlo nell’ospedale in cui è nato (DPR 396/2000, art. 30, comma 2) affinché sia assicurata l’assistenza e anche la sua tutela giuridica. Il nome della madre rimane per sempre segreto e nell’atto di nascita del bambino viene scritto “nato da donna che non consente di essere nominata”.



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