CERNUSCO, BUGNO SI RACCONTA AL SAN LUIGI

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Giovedì 27 aprile alle 21 si è tenuto presso il cineteatro San Luigi di Cernusco Lombardone l’incontro con Gianni Bugno, storico ciclista italiano, che ha presentato il suo libro Per non cadere. L’evento è stato organizzato dal Comune di Cernusco con il patrocinio dei Comuni di Osnago, Lomagna, Merate, Olgiate Molgora e Montevecchia in occasione del passaggio della 15esima tappa del Giro d’Italia per la Provinciale di Cernusco domenica 21 maggio.
A introdurre la serata il consigliere allo Sport Giovanni Mandelli che ha chiamato sul palco il noto ciclista con Tiziano Marino, giornalista freelance e autore del libro, e il giornalista Francesco Ceniti.
Incalzato con domande e curiosità, Bugno ha rivisto la sua carriera con diversi aneddoti curiosi, legati al mondo del ciclismo, ai Giri d’Italia e ai Tour de France.

Professionista dal 1985 al 1998, è stato infatti campione del mondo su strada nel 1991 e nel 1992. In carriera ottiene 72 vittorie. Si aggiudica nove vittorie di tappa al Giro d’Italia, nonché il successo finale nel 1990, oltre a quattro tappe al Tour de France e due alla Vuelta a España; fa inoltre sue una Milano-Sanremo, un Giro delle Fiandre, una Milano-Torino e un Giro dell’Emilia.
Milano-Sanremo, Giro d’Italia, indossando la maglia rosa dalla prima all’ultima tappa,  Coppa del Mondo, due Mondiali consecutivi, due Alpe d’Huez, due podi al Tour de France, un Giro delle Fiandre. Erano i primi anni ’90 e Bugno faceva sognare una nazione intera.
Una persona di poche parole, divenuta, suo malgrado, un mito. Un viaggio in quello che è stato l’ultimo ciclismo prima dell’era moderna, prima degli scandali doping, senza radioline, misuratori di potenza o allenamenti computerizzati. L’ultimo ciclismo ancora a sensazioni, battiti cardiaci ed emozioni, raccontato da chi quel ciclismo lo ha dominato. Non sono mancati aneddoti sugli scontri con altri giganti delle due ruote: da Kelly a LeMond, da Jalabert a Indurain fino alle guerre intestine con ‘El Diablo’ Chiappucci, più volte punzecchiato nel corso dell’intervista. Un passato glorioso al quale Bugno ha guardato senza nostalgia.
Appesa la bicicletta al chiodo nel 1998, ha voltato poi pagina e si è messo a pilotare elicotteri. La bici però è rimasta nel suo cuore, tanto che è il presidente dell’associazione mondiale dei corridori professionisti, capo-sindacalista di quella che è stata la sua (prima) vita. Di quello sport che lo ha reso leggenda.
Al termine le domande del pubblico e la consegna di un omaggio da parte dell’Amministrazione comunale nella persona del sindaco Gennaro Toto che ha ringraziato gli altri Comuni limitrofi coinvolti e presenti in sala con il sindaco Merate e l’assessore allo Sport di Olgiate. Bugno si è fermato per qualche autografo con dedica sul libro, il  ricavato della cui vendita sarà devoluto alla missione di padre Sandro Nava. Sono ancora disponibili quattro copie del libro presso la sede de I bagai di binari, che, con D&F , hanno sostenuto l’iniziativa.

D.V.

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