MERATE, C’È ANCORA DOMANI

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Visto il successo di pubblico verrà proiettato per la terza settimana di seguito al cineteatro Manzoni di Merate, il film C’è ancora domani di Paola Cortellesi il cui tema si inserisce in questo clima di violenza sulle donne. L’esordio della Cortellesi come regista è stato accolto nelle serate precedenti con un lungo applauso dal pubblico presente in sala. Attrice, sceneggiatrice e comica la si conosce dagli anni 2000 e ha al suo attivo una serie di premi tra cui un David di Donatello e tre Nastri d’Argento.
Nella nuova veste di regista la Cortellesi si è superata e il film uscito in Italia solo il 23 ottobre scorso ha già raggiunto incassi di 24 milioni di euro.
Siamo nel primo dopoguerra nella periferia romana dove, dentro uno scantinato, vive un’intera famiglia di sei persone: genitori, nonno malato, due ragazzini e un’adolescente bella e gentile. Delia la madre, interpretata dalla Cortellesi, è una donna di casa che fa piccoli lavoretti per i negozi della zona e subisce le botte del marito Ivano, Valerio Mastrandrea, non appena qualcosa non va per il verso giusto. Frutto di una mentalità maschilista, in famiglia Ivano segue le orme del padre che tacitava la moglie a suon di botte. Relegata al ruolo della donna tuttofare, Delia è inerme davanti alla violenza del marito, risparmiata invece alla figlia Marcella, costretta però a lavorare invece che continuare gli studi. Il rapporto tra madre e figlia è fatto di complicità e di silenzi, di sofferenza e speranza. Delia spera in un futuro migliore per sua figlia e Marcella si augura che sua madre interrompa quel rapporto malsano con il marito manesco che crea tensione continua e grande sofferenza a entrambe. Nucleo centrale della famiglia, Delia ha comunque una vita intensa e coltiva, seppur di nascosto dal marito, amicizie sincere che l’aiutano ad andare avanti. Come la donna della bancarella al mercato che le regala la verdura per cucinare, il meccanico, vecchio amore giovanile che la fa sentire importante o il soldato americano che le sarà di grande aiuto per impedire il matrimonio della figlia. Infatti sarà proprio Delia a capire che il fidanzato della giovane, geloso e possessivo, ha assorbito la stessa cultura predominante sulle donne.
Andar via o rimanere e subire? Mentre Delia contempla questa possibilità, le arriverà una lettera che aprirà uno spiraglio di speranza e non solo per lei.
Nel film, rigorosamente in bianco e nero, non mancano momenti di forte impatto emotivo in cui si inseriscono sprazzi divertenti e battute romanesche, evidenziando la capacità della neoregista di sottolineare o sdrammatizzare le scene più significative. Tra lacrime e sorrisi.

 S.F.



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