OSNAGO, FRIGERIO ALLA MOSTRA DEL CENTRO LAZZATI

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Nell’ambito della mostra Coltivare e Custodire, custodire il Creato, Coltivare l’Umano, che il Centro Culturale  Lazzati  ha allestito a Osnago, ci sarà la possibilità di approfondire la conoscenza di un grande pittore: Hieronymus Bosch. Luca Frigerio, giornalista, scrittore e critico, ci accompagnerà nel mondo di questo genio della pittura, attraverso la serata di giovedì 19 maggio dal titolo: Hieronymus Bosch, dal Paradiso terrestre ai “falsi” paradisi. Quando l’uomo tradisce la fiducia del Creatore e stravolge il Creato”.
Hieronymus Bosch è uno dei pittori più affascinanti e “misteriosi” della storia dell’arte. Nato a metà del XV secolo in una vivace cittadina dei Paesi Bassi, ben poco si sa della sua vita. Non abbiamo un suo diario, una sua lettera, un suo commento: soltanto qualche arida informazione contabile, e sparse citazioni nei registri di una confraternita religiosa. L’unica data certa è quella del suo funerale: 9 agosto 1516.
Le sue opere sono capolavori straordinari e sorprendenti, tra i più grandi della storia dell’arte. Come l’allegorico Trittico del Fieno o l’enigmatico Trittico delle Delizie: dipinti a prima vista “caotici”, spiazzanti, sconcertanti, proprio perché raccontano la complessità della vita degli uomini, di ieri e di oggi, di sempre…
Bosch, attraverso le sue opere, in particolare sembra voler provocarci sul tema della “custodia del Creato” e sui “valori” che davvero sono importanti.
La “felicità”, ci chiede Bosch con il piglio del profeta e con il tono dei veementi predicatori del suo tempo, la si trova nel denaro, nella ricchezza, nei beni terreni? La si può forse raggiungere attraverso il godimento dei piaceri della carne, sessuali o gastronomici che siano? La risposta pare scontata, ma purtroppo l’umanità, da sempre, dalla cacciata dal Paradiso terrestre dei nostri progenitori, continua a dimostrare di essere molto più interessata a dei “valori” effimeri e ingannevoli, piuttosto che a cercare la vera felicità dello spirito, che è quella di un’eterna beatitudine…
Bosch, insomma, è stato un uomo straordinario, ma dalla vita normale, par di capire. Quasi banale, addirittura. Un borghese tranquillo, che si è sposato bene, che forse non ha avuto figli, che ha vissuto in una certa agiatezza. Un onesto cittadino, che pagava le tasse, e un buon cristiano, partecipe della vita religiosa della sua città, da cui forse non si è mai allontanato, mentre il mondo dilatava i suoi orizzonti su nuove terre sconfinate, come una vertigine.
Contemporaneo di Leonardo da Vinci e di Michelangelo, immaginiamo Bosch come una persona curiosa, intelligente, abbastanza istruita, a giudicare dalla complessità dei lavori che ha realizzato. Un uomo dotato certamente di una grande sensibilità, capace di vedere, più di tanti altri suoi contemporanei, nella profondità del cuore dei suoi simili, di capire le nostre paure e le nostre speranze, quelle di ieri che poi sono le stesse di oggi. Dando loro volto e forma, figura e sostanza.
Così che osservare oggi i capolavori di  Bosch è un po’ come guardarci allo specchio. E per questo, forse, ce ne sentiamo attratti, e un po’ turbati.
Sarà un viaggio nell’arte di questo straordinario pittore di 500 ani fa, che Luca Frigerio presenterà con la sua competenza e passione.
L’invito è per  il 19 maggio con Frigerio alle 21, in sala cine-teatro don G. Sironi, di via Gorizia a  Osnago.



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