20 ANNI DOPO, LA BATTAGLIA CONTINUA PER I RAGE AGAINST THE MACHINE

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Il 2 novembre 1999, esattamente 20 anni fa, usciva un disco tra i più rock e i più combattivi degli anni ’90, ovvero The Battle of Los Angeles, album dei Rage Against the Machine, una band californiana, che è entrata nella storia della musica e del rock, per il suo impegno artistico e sociale; che anche in questa produzione non passa inosservato.
Infatti, Testify e Guerrilla Radio, sono due tracce che aprono il disco con il motore al massimo, per un inizio d’ascolto davvero infuocato; ma anche Calm like a Bomb, non scherza con il groove e con il testo; Mic Check, quarta traccia del compact, viaggia alla grande con una sonorità che mette insieme rock e rap, tra il freestyle cantato di Zack de la Rocha, e la chitarra a mo di scretch, suonata da Tom Morello, che rendono anche questa canzone, ascoltabile e ballabile, soprattutto per chi ha il ritmo nel sangue.
Tuttavia la quinta traccia del disco ovvero Sleep now in the fire, è una fiammata che risveglia i sensi; un brano entrato nella storia della musica e dei videoclip musicali, visto che  è stata bloccata per un giorno, nientemeno che la borsa di Wall Street, un fatto storico segnato anche dall’importanza di questo pezzo, che mostra ancora una volta di che pasta è fatta questa band, mentre la sesta traccia ovvero Born of a broken man, è un brano cupo e riflessivo ma tracinato da un’arrangiamento realizzato con una forza devastante nel ritornello, e con un groove contenuto nelle strofe, che ricorda molto la mitica Killing in the name, storico brano dei Ratm, contenuto nel loro album d’esordio del 1992, la settima sonata dell’album ovvero Born as Ghosts, tiene comunque alto il ritmo del cd, tra sonorità molto accese, e un  testo legato ai fantasmi, che sembra scontato ma che a volte fa veramente pensare anche a esistenze extraterrene, mentre l’ottava traccia Maria, non solo è un brano dalla sonorità sostenuta, ma è anche un traccia che racconta la storia di una donna messicana, che cerca di avere una vita migliore in America.  
A seguire Voice of the voiceless e New Millennium Homes confermano ancora una volta che i RATM, con i loro suoni e i loro testi, non le mandano a dire proprio a nessuno, mentre Ashes in the fall undicesima traccia del disco, è una traccia molto sofferta, sia a livello di testi che di suoni, decisamente più cupi rispetto agli altri brani del disco, che prosegue con War Within a Breath, penultima traccia dell’album che racconta le varie guerre che ammalano il mondo di odio e di ingiustizie, ambedue sempre combattute in prima linea da questa band inarrestabile;  con l’ultima traccia del disco ovvero No Shelter, (presente solo nelle verisoni europee e australiane dell’album) si chiude con il botto questo compact; una traccia che non solo è bella da ascoltare e da saltellare a tempo di musica, ma che per i RATM, rappresenta un approdo anche nel mondo delle colonne sonore cinematografiche; infatti questo brano è contenuto anche nella soundtrack ufficiale del film Godzilla, diretto da Roland Emmerich nel 1998, insomma questo è The Battle of  Los Angeles, un disco che ti digerisce la verità e la combattività di questo gruppo, in faccia, oltre che nelle orecchie, per un viaggio sonoro che dura circa tre quarti d’ora, e se di questi tempi pensate che si ascoltino solo le carote come piatto principale, allora sappiate che c’è gente che ama sì le carote, ma come elemento iniziale per un sugo o uno spezzatino, più ricco e gustoso; come questo disco, appunto.
P.S. I videoclip girati per i singoli Sleep Now in the Fire e Testify sono stati diretti dal regista Michael Moore, famoso soprattutto per aver diretto il documentario Fahrenheit 9/11, che tratta degli attacchi terroristici subiti dagli Stati Uniti l’11 settembre del 2001.

S.R.



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