SANREMO, MARTA CAGNOLA DA VENTICINQUE ANNI AL FESTIVAL

Nata e cresciuta a Vimercate, dove vive tutt’oggi, Marta Cagnola, classe 1973, lavora presso Radio24 dal 2000, dove si occupa di spettacoli nei giornali radio e nelle trasmissioni. E’ spesso ospite del programma Tv talk di Rai3 e vanta tantissime interviste con attori o cantanti come Richard Gere, Claudio Baglioni… Nel 2024, insieme a Simone Fattori è stata autrice del libro Musicarelli; i cantanti sul grande schermo e la storia dell’Italia degli anni ’60 nei film musicali. Anche quest’anno ha accettato di raccontarci il suo Sanremo.

Marta, quest’anno per lei saranno 25 anni a Sanremo come inviata. Che dire?
Sembra banale, ma sono volati. Non me ne sono quasi accorta. Lo so, lo si dice sempre, del tempo che passa, ma quando arrivano anniversari così “tondi” fa un certo effetto. Insomma, sono le mie “nozze d’argento” con il festival; e dire che quand’ero una giovane cronista pensavo che chi aveva appena una decina di festival alle spalle fosse un veterano. Un po’ i ricordi si mischiano, lo confesso. Il mio vizio, però, è quello di aver conservato tutte le interviste fatte in questi anni e l’archivio è diventato la mia memoria più puntuale.

Un anniversario dunque pieno di novità; a partire dalla nuova conduzione. Cosa ci dice di Carlo Conti?
Partirò con un’altra banalità, perdonatemi: Carlo Conti è un grande professionista! Questa frase si dice sempre dei conduttori di lungo corso, ma per Carlo è davvero perfetta. Non dimentichiamoci che è stato lui a iniziare la grande rivoluzione del Festival portata avanti da Claudio Baglioni e perfezionata da Amadeus. Per il 2025, ha lavorato in continuità con le edizioni precedenti e ha tenuto alto il livello della gara. Ha aggiunto un tocco di gossip e un cast corale. Insomma, si è preparato al confronto con un passato recente davvero dai numeri record.

Dopo Amadeus, il recordman degli ascolti e delle classifiche discografiche, come lei aveva detto lo scorso anno, su cosa dovrà puntare il nuovo conduttore?
Lo ribadisco: la continuità del format è un’ottima idea. Non aveva senso stravolgere un’impalcatura che si è confermata vincente. Per ora posso commentare il cast di cantanti e conduttori solo “sulla carta” e mi pare che non sia riuscito a puntare in alto, ma per il resto lo vedremo in azione sul palco dell’Ariston, che a detta di tutti è il più difficile d’Italia.

Molti aspettano l’esecuzione di Tony Effe e di Fedez, secondo lei è un escamotage per aumentare gli ascolti?
Diciamo che creare questo tipo di attesa è un risultato non da poco. Sono i personaggi del momento e non possiamo non pensare che Conti abbia calcolato anche l’effetto della notizia di costume. Negli ultimi giorni si è aggiunto il traino del gossip che ha coinvolto anche altri artisti. Se si riuscirà a tenere comunque alta l’attenzione anche sulle canzoni, sarà un mix davvero riuscito.

Dopo i primi ascolti ci suggerisce di dare attenzione a quale artista in particolare?
Al primo ascolto mi hanno colpito Giorgia, Olly e Achille Lauro. Oltre al testo di Simone Cristicchi, bellissimo. Il primo ascolto, però, va unito all’impressione dell’intera performance sul palco e alla versione dal vivo con orchestra, che può anche avere un impatto ben diverso. Sicuramente in prova all’Ariston anche altri faranno breccia.

Cosa pensa del Fantasanremo?
La cosa che mi diverte di più è che è nato tra amici in un bar di provincia ed è diventato uno sport nazionale. Ha contribuito a far appassionare un pubblico che seguiva poco Sanremo e ha anche permesso di giocare tra familiari e amici, che seguono ancor di più il Festival insieme. Spero solo che non si esageri con le gag sul palco che in qualche edizione passata sono state fin troppo insistenti. Quando riguarderemo quelle serate, tra qualche anno, rischieremo di pensare che fossero tutti matti!

                                                                                                                                               S.B.

 



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