CERNUSCO, AL SAN LUIGI ILIASS AOUANI

Guardare avanti sia di fronte a un fallimento che a un successo. Questo il messaggio che sabato 25 ottobre Iliass Aouani, maratoneta medaglia di bronzo ai Mondiali di Atletica leggera di Tokyo 2025, ha lasciato al pubblico presente al cineteatro San Luigi di Cernusco Lombardone.
La serata è stata organizzata dalla Polisportiva Libertas Cernuschese, con il patrocinio del Comune di Cernusco, in occasione dei 70 anni di vita dell’associazione sportiva.
A introdurre la serata con i ringraziamenti verso i partner della serata il presidente Federica Casati, affiancata dal consigliere incaricato allo Sport Giovanni Mandelli. Sul palco, oltre al maratoneta, la dottoressa Elisa Di Gregorio, psicologa dello Sport e Francesco Ceniti, giornalista cernuschese della Gazzetta dello Sport.
Una chiacchierata intensa dove il giovane atleta ha raccontato la sua storia di vita, tra momenti difficili e successi.
«Sono cresciuto nel  quartiere di Ponte Lambro, posto non facile dove crescere, ma i valori che mi hanno trasmesso i genitori mi hanno aiutato. Lo sport è stato poi un faro in età adolescenziale, la pista di atletica vicino casa una fortuna. Un caso, ma per me importante. Preservare la propria integrità morale e fisica è stata una chiave di lettura grazie all’esempio dei miei genitori con cinque figli da crescere, perché prima c’è l’uomo, poi l’atleta».

E’ stato anche toccato il tema del razzismo per via delle sue origini marocchine,  superato con gli anni; la scuola è stata fondamentale, anche perchè affrontata con diligenza, in particolare negli anni del liceo a Milano.
A fare da supporto a questo dibattito sul mondo dei giovani, dello sport e della loro esistenza la figura della psicologa.
«Viviamo in una società performativa che non aiuta i giovani a crescere – ha detto la dottoressa Di Gregorio – Puntiamo meno alla perfezione e ricordiamoci che fallire fa parte della vita. Gli adulti in primis devono saper trasmettere questi messaggi, esserci e saper ascoltare e stare in contatto con le emozioni».
La narrazione è seguita con la sua esperienza di quattro anni negli Usa in un college dove ha potuto studiare e fare atletica. Sono stati quattro anni di sport e studio, di infortuni, di cadute e rialzate. Laureato e specializzato in ingegneria, torna in Italia, ma l’atletica ora è la sua passione, conducendo una vita da atleta e da maratoneta: tanto allenamento, un’alimentazione sana e diversi sacrifici e sofferenze. «La preparazione di una gara porta con sé ansie, stop che fanno parte di una maratona» ha precisato.
Illias ha poi parlato dei suoi allenatori: Claudio Valisa da ragazzo, il coach avuto negli USA e Massimo Magnani che ora gli sta trasmettendo il senso di sfida.
Infine ha raccontato  un periodo difficile in occasione della mancata convocazione alle Olimpiade di Parigi del 2024.
«Questo è stata una negazione che mi ha acceso uno stimolo per vincere quest’anno nuove sfide  – ha ricordato – E ora guardo alle Olimpiadi del 2028 a Los Angeles, dando il massimo che può significare anche non vincere».
La serata si è conclusa con numerose domande del pubblico e il saluto del sindaco Gennaro Toto che, affiancato da Mandelli, ha consegnato alla Polisportiva una targa per i suoi 70 anni e al giovane atleta il gagliardetto del Comune. Diverse poi le foto di gruppo e selfie in sala un lungo applauso per la preziosa testimonianza.

D.V.



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