CERNUSCO, CONRATER RICORDA PAOLO MAGGIONI

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Riceviamo e pubblichiamo il ricordo di Paolo Maggioni dell’ex sindaco di Cernusco Antonio Conrater.

I miei ricordi sono ormai molto lontani (parliamo degli anni ’70 del secolo scorso).
Ma sono ancora vividissimi in me perché, proprio grazie a Paolino Maggioni, io ho fatto in quegli anni una esperienza “politica” di prim’ordine che difficilmente avrei potuto fare da qualche altra parte.
E che  mi sarebbe servita poi in tutte le mie successive esperienze politiche. Agli inizi degli anni ’70 ci siamo ritrovati insieme in Consiglio comunale a Cernusco: io in maggioranza con il sindaco Giampiero Rigotti e Paolino Maggioni come capogruppo della minoranza di sinistra (che noi chiamavamo minoranza “Maggioni” perché tutti e tre i consiglieri di minoranza si chiamavano di cognome Maggioni).
Paolino aveva avuto  una lunga e importante esperienza sindacale nella Pirelli dei primi anni ’70 e si vedeva! Era proprio come lo descrive la figlia Monica: «un uomo tosto, attivo, carismatico e con un forte senso di leadership».
Ce n’era abbastanza per destabilizzare qualsiasi Consiglio comunale di un piccolo Comune brianzolo com’era quello di Cernusco.
Ma  per farlo ci voleva anche un tema rilevante che fosse all’altezza delle sue grandi capacità dialettiche e di tattica politica. E presto l’argomento si trovò: l’apertura a Cernusco della prima “Esselunga” della provincia di Lecco.
L’Amministrazione di Cernusco si trovò sola a volere l’apertura del nuovo supermercato. Avevamo tutti contro perfino la Democrazia Cristiana di Lecco cui pure faceva riferimento politico la nostra Amministrazione. E, naturalmente contro era la nostra minoranza consigliare condotta con grandissima abilità da Paolino Maggioni.
Sarebbe certo troppo lungo ricordare qui le dure battaglie e le vicende rocambolesche di quegli anni: dico solo che alla fine mi sono trovato a dover sostituire Rigotti come sindaco di Cernusco. Ma intanto quell’esperienza mi era servita più e meglio di un “master”.
Incontrandoci molti anni dopo ci siamo ripromessi di fare un giorno con calma una lunga chiacchierata. Quel giorno non c’è mai stato anche se credo di poter dire che dopo quelle vicende c’è sempre stato fra noi  reciproco rispetto. D’altra parte noi ci conoscevamo fin da ragazzi da quando eravamo vicini di casa a “Villa”.
Ho ancora da qualche parte una foto che ci ritrae insieme durante una gita dell’oratorio alla Madonna del Bosco: io ero un ragazzino e lui aiutava come catechista don Riccardo, il coadiutore dell’epoca.
Buon viaggio Paolino!

Antonio Conrater



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