CERNUSCO, FORUM ELEZIONI 2021/1

Pubblicato Il
- Updated

Prima puntata del nostro forum con tre appassionati ed esperti di politica locale: Salvatore Krassowski, per anni tra i banchi del Consiglio comunale, Giovanni Pelle, manager, ora pensionato, appassionato da sempre di politica e Giovanni Zardoni, con un passato di vicesindaco, assessore e capogruppo di minoranza.
A loro abbiamo chiesto un commento sui candidati sindaco e sui nominativi dei futuri consiglieri comunali che verranno eletti con le elezioni del 3 e 4 ottobre.

«Il sindaco uscente aveva rivolto ai gruppi consigliari un appello di candidare alle prossime elezioni persone competenti per le aree strategiche di una amministrazione comunale – spiega Krassowski –  Mi sembra che la sua parte politica abbia completamente disatteso tale appello. Peraltro la totale mancata presenza nella nuova lista che ha dichiarato di essere la continuazione della vecchia di tutte le persone che in questa ne facevano parte per quasi un ventennio permette di avanzare una interpretazione: non si sarebbe avuto il coraggio di affrontare il giudizio degli elettori sul proprio operato dell’ultimo quinquennio, necessario per ottenere la fiducia dei cittadini per continuare un percorso a mio personale giudizio da interrompere se non vogliamo ancora subire decisioni che hanno ferito profondamente i beni comuni. Mi chiedo invano chi potrebbe assumersi la responsabilità di assessorati come ambiente, servizi finanziari per esempio. Mi lascia poi sorpreso la candidatura di Gabriele Gavazzi, forse sarò smentito, privo totalmente di esperienza politica/amministrativa, almeno nella lista di Gennaro Toto si intravede un certa struttura per amministrare, deboli mi sembrano le aree ambiente e servizi finanziari. Ma vedremo i programmi e come i candidati sapranno illustrarlo».
«Mi accingo alla lettura della composizione delle liste elettorali con la radicata speranza che le voci di due liste Caligola 1 e Caligola 2 saranno smentite e catalogate quali battute ironiche e un po’ dissacranti. (Caligola: imperatore romano che nominò senatore il proprio cavallo) – esordisce pungente Pelle –  In primo luogo e a scanso di equivoci trovo assolutamente encomiabili coloro che decidono di dedicare tempo, competenza, professionalità e attitudine ad imparare al “bene pubblico”. Naturalmente debbono esistere dei prerequisiti che possano almeno arginare opportunismi e transumanze. Esattamente quello che in entrambe le liste appare evidente. Una lista dovrebbe caratterizzarsi e differenziarsi dall’altra per i valori che la ispirano, gli ideali che la guidano e la visione di futuro che propongono. Valori, ideali e visione che tutti i candidati devono dichiarare di accettare. Non c’è traccia di tutto questo, ma forse la lettura dei programmi fornirà maggiori elementi. Esercitare la carica di sindaco, unitamente al grande onore di rappresentare i propri concittadini, richiede, tra l’altro, un impegno “a tempo pieno “e rilevanti capacità gestionali e relazionali. Anche in un piccolo paese come il nostro. Sarebbe oltremodo auspicabile che entrambi i candidati sindaci dichiarassero o di mettersi in aspettativa dal proprio lavoro per dedicarsi interamente al compito cui sono chiamati oppure, sentendosi perfettamente in grado di ricoprire efficacemente l’incarico, continuassero col proprio lavoro ma rinunciassero all’emolumento (poco più di 1.600 euro/mese) per creare un fondo comunale di interventi sociali. Le cosiddette liste civiche credo contengano una errata concezione dell’attività amministrativa. In genere si pensa possa risolversi in un elenco (spesso libro dei sogni) di azioni risolutive dei problemi del paese. L’esperienza ci insegna con chiarezza che un’Amministrazione comunale deve fare i conti con leggi nazionali, regionali, provinciali nonché con enti intercomunali di cui si fa parte. In altre parole deve occuparsi di Politica sulla base anche di una conoscenza approfondita della “macchina amministrativa”. Ovvio poi che i problemi specifici del paese debbano essere affrontati e risolti. “Oggi, più di prima, ho maturato consapevolezza, competenza e conoscenza dei processi amministrativi”. Questa è la dichiarazione su organo di stampa locale del candidato sindaco IFCN. La cosa è bene augurante e la si potrebbe tradurre in questo modo: fino a oggi ho partecipato all’attività amministrativa, non comprendendo bene dove mi trovassi, ero quasi straniato, ma ora vedrete! Questo è un elemento che mi fa indulgere alla speranza che la “litigiosa politichetta” degli ultimi (almeno) 5 anni sia arrivata al suo epilogo. Le polemiche infinite su, per esempio, le ali di pollo servite fredde alla mensa delle elementari, il monumento ai caduti da spostare di qua anziché di là, gli alberi tagliati o il bitume che si può produrre ma la cui produzione sarà proibita ecc… resteranno un noiosissimo ricordo. Competenza e capacità politico-gestionale. Queste sono le qualità, a mio avviso fondamentali, che ho cercato di trovare nelle liste dei candidati. Obiettivamente si può rilevare che la presenza in IFCN di candidati con esperienza quasi trentennale possa rappresentare una competenza che certamente non si intravvede nella lista concorrente. C’è peraltro da dire che i pochi cenni di curriculum poco aiutano in proposito. L’abitudine, tutta italica, di utilizzare neologismi per i propri lavori, magari aiutati dall’aggiunta di “importante azienda internazionale”, sprigionano una densa caligine che nulla chiarisce circa le esperienze/competenze lavorative/professionali dei candidati.
Due domande vorrei fare rispettivamente a ciascuna lista. A IFCN: la presenza di alcuni rispettabilissimi candidati con esperienza quasi trentennali ha qualcosa a che fare con la difficoltà, comune a molti purtroppo, di trovare persone animate da passione civica? A UPAI: l’abbandono della scialuppa da parte praticamente di tutti i vecchi amministratori di Insieme per Cernusco ha una ragione? Non si pensa che da parte loro debba esserci una credibile e pubblica spiegazione? Molte altre sarebbero le cose da dire e le questioni da affrontare ma, per il momento, preferisco rifugiarmi nei programmi, che già sto approfondendo, mantenendo la speranza con cui ho aperto queste mie righe».
«Ho accettato, non senza qualche titubanza, la proposta di D&F di effettuare dei commenti “super partes” sulle prossime elezioni – precisa subito Zardoni – Per la prima volta dopo vent’anni non prendo parte a nessuno degli schieramenti in campo e quindi ho accettato. Ovviamente i miei saranno solo spunti di riflessione, che l’elettore potrà utilizzare o meno, come molti altri, per valutare la sua scelta. Una dovuta premessa: ho sempre avuto un mio parere “rivoluzionario” per questa tornata, mai nascosto agli addetti ai lavori. Stante il momento storico (la nota pandemia), la situazione interna del municipio (ovvero diversi funzionari già pensionati o prossimi al pensionamento) e la difficoltà di coinvolgere persone che vogliano impegnarsi nell’amministrazione di un Comune (sono diversi i Comuni in cui non si sono riuscite a presentare almeno due liste), avrei preferito anche a Cernusco una lista unica e trasversale, con “i migliori” di ogni schieramento. Una sorta di “governo  di larghe intese”, un po’ come sta succedendo anche a palazzo Chigi. La proposta purtroppo non ha avuto seguito. Evito anzitutto un parere sui due candidati sindaco: con la situazione attuale sono entrambi da ammirare anche solo per l’essersi candidati. Immagino che entrambi abbiano scelto di fare, in caso di vittoria, il sindaco a tempo pieno (ormai non si può farlo “part-time”, se non con una significativa riduzione dell’orario lavorativo). Venendo agli altri candidati. La prima cosa che si nota è che una compagine ha una età media più bassa dell’altra: questo fatto ha sia dei “pro” che dei “contro”, non c’è nulla di assoluto.  Essere più giovani presuppone per esempio quale difetto una minore esperienza, ma anche una maggiore disponibilità a mettersi in gioco e “apertura” come pregio. Essere meno giovani presuppone invece quale difetto una minore lucidità e rapidità decisionale, quale pregio una maggiore esperienza e “maturità” decisionale. Chiudo questa prima riflessione con un dato di cronaca inedito: per la prima volta nelle elezioni amministrative cernuschesi un solo consigliere uscente di maggioranza  (e nessun membro di Giunta) ha deciso di ricandidarsi… La Giunta municipale uscente ha quindi un obbligo in più nei confronti dei cernuschesi: garantire un agevole “passaggio di consegne” perché, qualunque sarà l’esito, arriveranno amministratori “nuovi”».



Mobile Sliding Menu

© Copyright 2024 Dentro&Fuori - Tutti i diritti riservati