CERNUSCO, IL PROFESSOR PAPPONE INTERVISTATO SUL CASO ERIKSEN

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Il caso di Christian Eriksen ha tenuto in sospeso tutti gli spettatori dei campionati europei di calcio. Ora, grazie a un defibrillatore il giocatore danese potrebbe tornare a giocare e in un’intervista di Costanza Cavalli sul quotidiano Libero è il professor Carlo Pappone, cernuschese, a parlarne.
Professore ordinario di Cardiologia all’Università Vita-Salute San Raffaele e direttore del Dipartimento di Aritmologia Policlinico san Donato, già intervenuto in trasmissioni come Porta a porta, ha spiegato in cosa consiste l’intervento e perché in Italia il giocatore non potrebbe giocare.
Due sono i tipi di defibrillatore: intravenoso e sottocutaneo, affermando che a un atleta non metterebbe un defibrillatore sottocutaneo perchè il contatto fisico e il movimento potrebbero attivarlo senza una reale necessità.
Come è possibile capire queste problematiche? Il professor ha spiegato che la morte improvvisa è scritta nel nostro Dna e non è rintracciabile né dall’ecocardio né dall’elettrocardiogramma; per questo sarebbe opportuna fare dei test genetici e una risonanza magnetica. In Italia perché il danese non potrà giocare? È vietato a tutti gli atleti con defibrillatore, ma in Olanda e Germania no… E lo stesso professore è contrariato per la decisione presa dai medici dello sport in Italia in quanto non esperti di aritmologia né di morte improvvisa.
La situazione di Eriksen non lascia buoni presupposti per la prossima stagione calcistica e ne sentiremo parlare ancora a lungo.

D.V.

 



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