CERNUSCO, IL VIAGGIO DI AUGUSTO COGLIATI

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Pubblico numeroso sabato 12 novembre in biblioteca a Cernusco Lombardone per l’appuntamento voluto dall’associazione Auser Cernusco con Augusto Cogliati che ha presentato il suo viaggio in bicicletta fino a Capo Nord avvenuto nel 1998.
Il vicesindaco Renata Valagussa ha introdotto l’autore, meratese ma conosciuto nel circondario anche per il suo mobilificio oltre che per le varie passioni sportive. «Un uomo eclettico» ha detto, ricordando che anche persone con qualche anno in più possono stupire per la loro audacia.
Amante della montagna e del trekking, Cogliati è stato scalatore, sciatore provetto e soprattutto un ciclista convinto, super allenato su percorsi di montagna per approdare poi alla grande impresa in solitaria fino all’estremo Nord. Dopo aver scritto un libro alcuni anni fa su questa avventura, Augusto Cogliati ha voluto riadattare con le nuove tecnologie  le fotografie scattate con l’autoscatto, completandole con una descrizione dettagliata dei paesi attraversati e dei luoghi in cui ha sostato per la notte. E’ stato questo un modo per condividere un’avventura interessante che altri appassionati potranno seguire. Per quell’occasione Cogliati si è fatto costruire una bicicletta particolare dalla ditta Colnago con telaio normale ma con meccanismi da mountain bike che gli ha tenuto compagnia per tutto il percorso.  La bicicletta gli è poi stata regalata dalla stessa casa produttrice, consapevole che la pubblicità migliore gliela avrebbe fatta proprio lui.
Dopo un’attenta e meticolosa programmazione, la partenza è avvenuta il 16 giugno di domenica mattina da piazza Prinetti a Merate con il gruppetto di appassionati ciclisti con cui Cogliati  era solito allenarsi. Arrivati a Bellano lui ha salutato il gruppo ed è rimasto solo con la sua avventura. Ha attraversato dodici paesi, con lingue, cultura e cucine diverse, ma si è fatto sempre capire con la conoscenza scolastica del francese e dell’inglese, qualche parola di tedesco e ovunque si sia fermato dice di aver sempre trovato accoglienza ma anche meraviglia quando gli veniva chiesto da dove arrivasse.
«Fortunatamente non mi è mai successo nulla – ha detto Cogliati – non ho mai bucato le gomme, non sono caduto, non sono stato male e sono arrivato alla meta».
Verso la fine del percorso, lo hanno raggiunto la moglie e la figlia maggiore con il compagno. E’ stata un’emozione anche per il pubblico presente, qualcuno desideroso di tentare la stessa avventura.
Certamente quello di Augusto Cogliati è stato un viaggio molto interessante fatto con la mente, con le gambe ma anche con il  cuore perché l’emozione oggi è la stessa di quel lontano 1998.

S.F.



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