Nell’incontro di lunedì 29 luglio la Consulta Ecologia Ambiente e Territorio ha avuto delucidazioni dall’assessore Andrea Passavanti, in merito all’impianto fotovoltaico collocato sul tetto della biblioteca comunale e in particolare sulla Cer. L’impianto, che pare non fosse funzionante da qualche anno, è stato fatto ripartire a giugno dopo aver constatato che l’unico problema era relativo ai 3 inverter sostituiti con un unico inverter monofase, e con un costo inferiore ai 5000 euro l’impianto è rientrato in funzione. Passavanti ha poi mostrato il sito di monitoraggio dell’impianto che è pubblico dove è possibile visionare una stima di quanti alberi piantati in funzione delle tonnellate di CO2 non immesse, così come le corrispondenti tonnellate di carbone non consumate, e anche dettagli più tecnici come l’energia prodotta, giornalmente, mensilmente e annualmente. La parte di accesso riservata solo all’ufficio tecnico dà qualche informazione in più, come sullo stato di eventuali allarmi. «Siamo agevolati dalla tecnologia che, se l’impianto va fuori servizio, tiene sotto controllo tutti gli allarmi per poter intervenire tempestivamente, senza correre il rischio di sprecare risorse – ha spiegato l’assessore – per quanto piccolo l’impianto può generare ricavi intorno agli 8/10mila euro annui che non cambiano il bilancio di un Comune ma sono risorse che spalmate sugli anni possono avere la loro importanza. Ad oggi ha reso circa 2000 euro».
Rispondendo ai quesiti della Consulta ha confermato che rimane la collocazione Cer sul tetto della biblioteca sulle rimanenti falde nord e ovest con 30/35 kw di impianto a disposizione della Cer. Salvo sorprese entro il 2024 dovrebbe terminare la progettazione, con inizio lavori nel 2025 e l’allacciamento dell’impianto dovrebbe essere fatto dopo la costituzione del soggetto giuridico. La Consulta, lasciando la parte tecnica alla Consulta Lavori Pubblici, vedendo la parte normativa vorrebbe poter dare qualche suggerimento per esempio sulla ripartizione degli utili.
In merito poi al Regolamento Antenne approvato in Consiglio, del quale la Consulta ha chiesto delucidazioni, Passavanti ha spiegato che si è reso necessario in quanto i Comuni vengono esautorati dalla possibilità di intervenire sulla decisione di un operatore di realizzare un impianto in un determinato luogo. Dotarsi di un piano permette di avere in mano uno strumento col quale entrare in contatto con un operatore telefonico. Col piano antenne sono state fatte le ricognizioni dei siti che ospitano le antenne a Cernusco che sono in zona Regina con le antenne di Vodafone, Telecom e Iliad e zona Enel con Wind. Nel 2022 la richiesta al Comune da parte di Wind di una ricognizione d’area ha reso necessario pensare al piano antenne incaricando la società preposta. Il piano ha riconfermato la collocazione degli impianti esistenti e ha fatto un’analisi dell’impatto elettromagnetico sugli impianti da cui è risultato che non c’è alcun pericolo e ha identificato un possibile sito per un eventuale secondo impianto in zona Merate Green, l’unico disponibile di proprietà del Comune. Non essendo arrivate altre richieste, pare possa essere stata solo una richiesta a livello burocratico non finalizzata a un’effettiva azione.
M.C.