Nel pomeriggio di sabato 5 aprile si è tenuta l’inaugurazione della mostra fotografica dal titolo Con gli occhi di una donna proposta da Emergency in collaborazione con l’associazione Puntorosso di Cernusco Lombardone.
Sono 50 le foto-opere della street-artist afgana Shamsia Hassani, affisse nella sala mostre di piazza della Vittoria con didascalie descrittive. Classe 1988 è nata a Teheran in Iran dove i suoi genitori originari di Kandahar sono emigrati durante gli anni della guerra. Appassionata di pittura fin da piccola non le viene permesso di studiare le arti, oggetto di studi proibiti per gli studenti originari dell’Afghanistan. Lavora come docente incaricata e in seguito professoressa associata di scultura. Presso l’università fonda il collettivo d’arte contemporanea Rosht. È la prima artista graffittista e artista di strada dell’Afghanistan; usa gli edifici abbandonati per i suoi murales dando colore a una città devastata dal conflitto. Ha insegnato all’università di Kabul fino al 2021 e ora è costretta a vivere in America a causa della sua attività a favore delle donne afgane.
A introdurre l’evento Salvatore Krassowski dell’associazione Puntorosso che ha ringraziato Emergency per la proposta della mostra, Effeotto per la collaborazione e il Comune per aver patrocinato l’evento. Ha dato poi la parola alla vicesindaco Renata Valagussa, presente per l’Amministrazione comunale, che ha ringraziato per l’opportunità che danno al paese di Cernusco di potersi accostare a un tema così importante e di attualità e ancor più lieta da donna di parteciparvi.
È stata la volta dell’intervento di Adriano, responsabile dell’organizzazione umanitaria, che ha brevemente illustrato la figura dell’artista soffermandosi sulle opere esposte.
«Raffigurano volti di donne con occhi chiusi e senza bocca, a rappresentare donne che non possono fare arte, non possono suonare e cantare. Donne che studiano fino a 12 anni e che non possono lavorare. Attraverso le sue opere le donne gridano il loro bisogno di libertà».
Ha poi spiegato il lavoro che Emergency riesce a fare sul territorio afgano con tre ospedali, andando incontro a molteplici difficoltà prima fra tutte l’impossibilità di avere un ricambio di personale negli ospedali, essendo stato vietato il lavoro alle donne con l’avvento dei talebani, e la mancanza di fondi, non più garantiti dal governo, per portare avanti il progetto di formazione del personale stesso. L’accorato appello quindi di provvedere in tutti i modi possibili al finanziamento economico.
«L’arte è più forte della guerra – ha aggiunto Krassowski – È una donna eccezionale che va a Kabul a denunciare la condizione delle donne, lo fa nascondendosi e poi scappa. Nelle sue opere esprime termini propositivi e quanta vita c’è in esse».
L’evento si è concluso con la lettura del referente di Emergency di uno stralcio del libro di Gino Strada, pubblicato nel 1999, I pappagalli verdi, libro che ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione delle mine antiuomo e sulla necessità di aiutare le popolazioni colpite da conflitti e catastrofi umanitarie.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 13 aprile con i seguenti orari: venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Per le scuole tutte le mattine su appuntamento mandando una e-mail a nordadda@volontari.emergency.it. L’ingresso è libero.
M.C.