CERNUSCO, INTERPELLANZA DELLE MINORANZE SU ISEE E FAMIGLIE DISABILI

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Interpellanza congiunta all’Amministrazione comunale di Cernusco da parte delle due minoranze, capitanate da Gennaro Toto e Salvatore Krassowski (sopra nella foto); anche questa troverà però risposta nel Consiglio comunale successivo all’Assise del 30 aprile. Chiaro il riferimento a quanto sollevato in questi mesi da Costantino Scopel, presidente dell’associazione Il Granaio onlus.
Premesso
– che nel febbraio 2013 è stato presentato ricorso al TAR  della Lombardia contro l’Assemblea dei Sindaci del Distretto Sociosanitario di Merate, l’Azienda Speciale Retesalute, Azienda Sanitaria Locale di Lecco e i 26 Comuni afferenti all’Ambito Meratese tra cui Cernusco Lombardone, per la partecipazione al costo del servizio CDD (Centro Diurno Disabili) e prestazioni accessorie.
Nel ricorso presentato da associazioni portatrici degli interessi delle persone disabili e amministratori di sostegno di disabili gravi, si chiedeva l’annullamento della delibera Assemblea dei Sindaci del Distretto sociosanitario di Merate n.10 del 21.12.2012 con cui si definivano le rette dei servizi CDD e CSE, la delibera del Comune di Merate con cui si definivano la quota di compartecipazione al costo dei servizi mensa e trasporto e tutti gli atti conseguenti  tra cui i regolamenti con i quali l’Assemblea dei sSindaci e i Comuni del Distretto Sociosanitario di Merate avevano disciplinato la compartecipazione al costo dei servizi fruiti dalle persone con disabilità.
La retta mensile a carico dei Comuni passava da 465 a 516 iuro e la retta mensile a carico degli utenti venne fissata in 155 euro mensili per il CDD e in 50 euro per il CSE piccoli.
Per i ricorrenti, tali cifre non erano sostenibili con i soli redditi degli utenti (270 euro di pensione), in quanto, oltre al costo per la frequenza al Centro, occorreva aggiungere gli oneri per mensa, trasporto e per le attività fisiche svolte durante la permanenza al Centro.
Per questo la previsione di una compartecipazione alle prestazioni sulla base di una quota fissa uguale per tutti veniva ritenuta in contrasto con le leggi che impongono di rapportare il necessario concorso alle spese pubbliche, alla capacità contributiva.
Inoltre secondo i ricorrenti, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) per tutte le prestazioni sociali agevolate nell’ambito di percorsi assistenziali di natura sociosanitaria avrebbe dovuto essere applicato al solo assistito, anziché al nucleo familiare.
Per resistere al ricorso n.1146/2013, l’Amministrazione Comunale di Merate e l’Azienda Speciale Retesalute (Ente capofila del Piano di Zona del Distretto di Merate) si sono costituiti in giudizio.
Nel 2017 i ricorrenti integrano il ricorso chiedendo anche l’annullamento:
– dello schema di regolamento per la realizzazione degli interventi in campo sociale ed educativo approvato  dall’Ufficio di Coordinamento dei Sindaci del Distretto di Lecco, trasmesso ai Comuni del Distretto di Merate i quali lo avrebbero dovuto assumere come riferimento per i rispettivi regolamenti comunali,  contenente anche la modulazione delle rette a carico dell’utenza in base all’ISEE
– della delibera 8/2/2017 dell’ufficio di Coordinamento dei Sindaci del Distretto di Lecco con cui sono state definite le tariffe (2017) per il CDD e si è disposto che la modulazione delle rette in base all’ISEE divenisse operativa a decorrere dal 1 giugno 2017
– della nota del Presidente del Distretto di Lecco del 30/6/2017, con la quale è stata disposta la sospensione delle rette definite su base ISEE a carico degli utenti inseriti nei CDD e nei CSE.
– del nuovo schema di regolamento per la realizzazione degli interventi e delle prestazioni in campo sociale trasmesso ai Comuni del Distretto con nota del 13/12/2017

Considerato
che la sentenza del TAR della Lombardia n. 02268/2018 del 12/10/2018 prevede:
– l’annullamento della delibera dell’Assemblea dei Sindaci del Distretto sociosanitario di Merate n.10 del dicembre 2012 nella parte in cui ha definito la misura della compartecipazione degli utenti del CDD e del CSE in misura fissa e vincolante. Pertanto i Comuni dovranno tenere conto delle dichiarazioni ISEE di ogni utente e non esigere un costo fisso per CDD e anche per CSE e SFA.
– per le prestazioni agevolate di natura socio sanitaria erogate in ambiente residenziale a ciclo continuativo, di far riferimento alla situazione economica del nucleo familiare. Ma precisa che qualora il fruitore del servizio sia persona maggiorenne, nel nucleo famigliare non entrano a far parte i genitori di costui ma soltanto eventuali coniuge e figli facenti parte della sua famiglia anagrafica. Quindi per la determinazione del nucleo familiare si dovrà far riferimento alle norme contenute nel DPR n.159 del 2013 e in caso di fruitore maggiorenne, non verranno in rilievo i genitori di quest’ultimo.

che la sentenza del Consiglio di Stato n. 06371/2018 del 13/11/2018 dà atto:
– nel caso di persona con disabilità maggiorenne, non coniugato e senza figli, e che conviva con i genitori, si deve necessariamente fare riferimento alla situazione economica del solo assistito.

Visto
– che Retesalute, l’Azienda Speciale per i servizi alla persona utilizza risorse pubbliche;
– che nell’ART. 23 – frequenza ai centri diurni per disabili – del regolamento comunale per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari e per l’accesso agevolato ai servizi sociali (approvato con delibera del consiglio comunale n. 59 del 15/10/2009 modificato con delibera del Consiglio comunale n.7 del 10/02/2010) si legge: Comune e famiglia partecipano economicamente, nella misura indicata dall’Assemblea dei Sindaci, alla quota mensile di frequenza.

Si interpella il sndaco di Cernusco per sapere:

  • A oggi a quanto ammontano le spese legali sostenute da Retesalute per opporsi alle richieste dei richiedenti
  • Quali azioni sono state intraprese o ha intenzione di intraprendere il Comune di Cernusco L. per ottemperare a quanto deliberato dalla sentenza del TAR per la Lombardia (N. 02268/2018 del 12/10/2018) e precisamente: a) come intende sanare l’irregolarità del versamento di una quota fissa di compartecipazione dell’utente per i CDD e per il CSE, invece di modularla come previsto dall’ISEE?
    b) i Servizi Sociali di Cernusco L. nel calcolo dell’ISEE fanno riferimento al nucleo familiare?
    I Servizi Sociali tengono presente che nel nucleo famigliare di un disabile maggiorenne non entrano a far parte i genitori di costui, ma soltanto eventuale coniuge e figli facenti parte della sua famiglia anagrafica?
  • L’Amministrazione Comunale di Cernusco solleciterà l’Assemblea dei Sindaci del distretto meratese perché si applichi quanto stabilito dal TAR il 12/10/2018?


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