Padre Sandro Nava, missionario della Consolata e responsabile del Makiungu hospital in Tanzania, è tornato per tre settimane in Italia per i consueti controlli e poter incontrare, dopo i giorni di medici e realtà del territorio che possano aiutare l’ospedale dove opera.
«Dove siamo noi è vera Africa, che povertà! La popolazione aumenta a vista d’occhio; pensate che i bambini nati solo quest’anno sono oltre 2800 e per fine anno arriveranno quasi a 3700 – ci racconta – I momenti di vita quotidiana, di lavoro e di povertà all’ospedale sono la normalità. Ora sto raccogliendo apparecchiature e utensili medico sanitari per dei container che partiranno nei prossimi giorni. Ci mancano ancora macchine per i raggi-x, per l’ossigeno, per fare le ecografie, visti i numerosi parti, e aspiratori, macchinari che hanno dei costi ingenti. L’ospedale deve però affrontare anche le spese delle medicine e quindi c’è sempre bisogno di aiuto e di un sostegno».
Padre Sandro farà ritorno in Tanzania sabato 16 ottobre e in questi giorni sta appunto incontrando medici e amici che possono aiutare la sua missione. Sarebbe dovuto giungere in Italia lo scorso mese di agosto, ma purtroppo sia lui che la dottoressa Manuela Buzzi, suo braccio destro, hanno contratto il Covid, in forma leggera, e ha dovuto così rimandare la partenza.
In questo momento la dottoressa Buzzi si occupa un po’ di tutto all’ospedale soprattutto di medicine e dell’informatizzazione del centro; la speranza è quella nel giro di tre anni di portare l’ospedale che l’anno scorso stava per chiudere a dei livelli decorosi con macchinari all’altezza e sempre prezzi modici per le persone del posto.
«Ora stanno scavando un pozzo a pochi metri dall’ospedale, prezioso perchè così riusciamo ad avere l’acqua necessaria – ci racconta padre Sandro – Ma anche questo comporta ulteriori costi da affrontare; siamo nella mani della Provvidenza. Siamo vivendo, secondo me, una crisi della missionarietà, che non è più vista come il motore che muove la Chiesa, invece non è così. Dobbiamo continuare la missione, il futuro della chiesa, per mettere in pratica quello che hanno fatto i primi discepoli. Grazie a tutti voi per quello che avete fatto per noi e so che continuerete a farlo. Vi sento vicini!».
Chi volesse sostenere l’ospedale di Makiungu, sarà possibile incontrare il missionario cernuschese in questi giorni alle Messe del mattino in parrocchia a Cernusco.
D.V.