CERNUSCO, STEM CICLORICICLO 2024

Venerdì 24 maggio presso la scuola G. Verga di Cernusco ha preso il via la due giorni dedicata al progetto Steam. Ad accogliere i visitatori e a spiegare il progetto la professoressa Emanuela Scotti, referente dello Stem, realizzato e sviluppato nel corso degli anni prima con l’insegnante Monica Pino e attualmente con la docente della scuola d’infanzia di Montevecchia, Marta Ravasi.
Un progetto che ha delle caratteristiche uniche e particolari, volutamente inclusivo, capace di coinvolgere moltissimi studenti dando  loro la possibilità di esprimersi attraverso i propri talenti.
Durante la giornata di venerdì a varcare le soglie dell’istituto sono state le quattro scuole primarie: Osnago, Lomagna, Cernusco e Montevecchia e la scuola dell’infanzia di Montevecchia. Tutti gli alunni hanno potuto partecipare ad un giro conoscitivo organizzato in sei zone ognuna delle quali caratterizzata da diversi lavori, progetti e iniziative. All’interno della palestrina si trova il cuore della mostra, dove sono stati esposti i lavori di tutte le scuole che hanno aderito al progetto e dove molti studenti della secondaria, a turno, hanno spiegato ai visitatori il significato e il contenuto degli elaborati.
Quest’anno sono presenti anche dei lavori del CPIA De Andrè di Lecco, dell’I.C. Cassago e dell’I.C. Costamasnaga; in una delle aule c’era anche un gruppo di studenti dell’ I.I.S Rota di Caloziocorte che ha presentato il proprio  laboratorio ai bambini delle scuole elementari. Tantissimi i lavori realizzati per questa quarta edizione, tra cui un lavoro sui poligoni presente in aula di tecnica svolto dai ragazzi della terza F, il lavoro della scuola primaria di Montevecchia che ha svolto per tutto l’anno un percorso sulle città invisibili di Italo Calvino; un lavoro realizzato dal gruppo del laboratorio inclusione; un podcast composto di undici episodi proposto e realizzato da alcuni studenti insieme all’insegnate Maddalena Fumagalli, alcuni quiz realizzati dagli studenti della 1^F con la loro insegnante Serena Finocchiaro e molto altro da scoprire e ammirare.
In palestra è stato possibile assistere ad un mini-musical realizzato dai ragazzi delle 2^F, che insieme alla loro docente di lettere Valentina Virgilio hanno lavorato su un testo di Italo Calvino. Le parole dell’autore sono state trasformate in una danza tra ciò che è, ciò che è possibile, ciò che è desiderio o immaginazione.
La spazzatura di Leonia, città immaginaria, si è trasforma così in una collezione di oggetti prêt-à-porter che sfilano su un’altrettanta immaginaria passerella. L’atto finale di questo racconto è un allegro girotondo, un invito a differenziare con cura ciò che non serve più, ma che può sperare ancora in una nuova vita grazie a un atto di grande rispetto nei confronti del pianeta: il riciclo.

«Uno degli obiettivi del progetto STEAM è l’orientamento; ossia che ci sia un orientamento più efficace per i ragazzi; è interessante domandarsi se gli alunni, dopo quattro anni di progetto fanno le scelte identiche a quelli le cui scuole non lo fanno. Ha una ricaduta a livello di orientamento? Ha una ricaduta a livello di gender gap?».
Queste le parole della Scotti che ha aggiunto che dopo aver avuto la possibilità di contattare il Politecnico di Milano; qui ha trovato la professoressa di Analisi 1 Monica Conti e un suo dottorando, l’ingegnere Simone Panzeri che farà un lavoro in verticale insieme agli alunni dello scientifico dell’istituto Rota; realizzeranno infatti un’analisi statistica sui dati dell’orientamento alla quale sarebbe interessante aggiungere altri indici da analizzare come le competenze acquisite. Nelle scorse settimane, più di ottanta studenti delle classi seconde dell’Istituto comprensivo hanno partecipato a una giornata di laboratori, progetti e iniziative realizzate dagli studenti del Rota; si è trattato di un vero e proprio interscambio di idee e confronti. Anche quest’anno, la matematica, la scienza, la tecnica, l’ingegno, la creatività, la danza, la musica, sono diventate un tutt’uno che ha abbracciato un progetto interdisciplinare, capace di mettere in gioco le capacità di chi realizza i lavori e in grado  coinvolgere appieno coloro che ne prendono visione.

                                                                                                                                                                                          S.B.



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