CERNUSCO, TORAZZA E I SUOI ALLIEVI

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È stata allestita presso la scuola G. Rodari di Cernusco la mostra dedicata a Francesco Torazza e ai suoi allievi. L’inaugurazione è avvenuta sabato 17 giugno alle 17 alla presenza delle figlie del pittore cernuschese, Raffaella e Cristiana e delle tre figlie di quest’ultima.
È stata proprio Cristiana, curatrice della mostra e redattrice del nostro periodico a prendere la parola, ringraziando tutti gli allievi del papà che hanno contribuito con le loro opere a realizzarla. «Alcuni allievi non ci sono più – ha detto Cristiana – ma ci sono stati mariti, mogli e figli a darci una mano e inviarci le opere, 40 per l’esattezza, una arrivata direttamente da Grottaferrata».
Raffaella, la figlia maggiore, ha ringraziato la sorella per il lavoro svolto e ha presentato il libro che proprio Cristiana ha scritto e pubblicato per i trent’anni dalla morte del loro papà. Dalla Tavolozza alla Tavola raccoglie tutte le ricette pittoriche, associate ai quadri che il padre dipinse nella sua produttiva carriera artistica. Il ricavato della vendita sarà devoluto a padre Carlo Biella delle Missioni della Consolata.

«Sono molto commossa per questa partecipazione che vede amici della mia famiglia – ha detto Raffaella, parlando della mostra – ormai gli allievi di ieri, oggi sono a loro volta pittori».
Ha preso poi la parola Pietro Santoro, assessore alla Cultura che si è detto soddisfatto di questa iniziativa artistico culturale che segue a distanza la mostra della scultrice Dolores Previtali nella ex chiesina Borgazzi. Giannino Gascardo ha parlato invece del lato umano dell’amico Francesco Torazza seguito negli anni della sua carriera e apprezzato anche per quel suo modo di fare e per la sua parlata in dialetto milanese.
Luca Nava, critico d’arte, ha tracciato un breve excursus della pittura del Torazza attraverso i tempi. «Gli anni ’50 in Italia significavano il primo dopoguerra – ha detto – e quindi si parlava di ricostruzione, famiglia, lavoro, religione, Patria. I paesaggi attorno erano desolati, la vita era semplice e anche i soggetti lo erano. Poi con il passare degli anni anche la pittura cambia, entrano i colori e i quadri assumono atmosfere diverse. Torazza è fedele ai valori fondanti e non cede alle facili forme d’arte».
Alcuni degli allievi del Torazza erano presenti oggi all’inaugurazione della mostra, come Renato Cogliati, cernuschese che per circa cinque anni ha seguito i suoi corsi. Ma una delle primissime allieve è stata Giuliana Pizzagalli Fustella, suocera di Ettore Mandelli. Fu proprio il futuro genero (che avrebbe poi sposato la figlia Caterina) vista la sua predisposizione al disegno e alla pittura, a consigliarle di frequentare la scuola di Torazza.
«Lei era appena rimasta vedova – ci dice Ettore – e avrebbe riempito meglio le sue giornate con qualcosa che le piaceva fare. Fu entusiasta e dipinse molti quadri»  Uno di questi è oggi tra i tanti arrivati per la mostra, insieme a quello del pittore cernuschese Giuseppe Salomoni, scomparso due anni fa, a testimonianza che l’arte supera il tempo e sopravvive alla morte.
Di seguito tutti i nomi dei pittori che hanno esposto i loro quadri alla mostra collettiva degli allievi di Francesco Torazza: Remo Ceretti, Pietro Galbusera, Resy Molteni, Donata Bonanomi, Bruno Cogliati, Elisabetta Fustella, Donata Bonfanti, Ferdinando Andrea Massironi, Laura Sisti, Carla Colombo, Patrizia Canola,  Antonio Leone, Antonio Bevilacqua, Renato Cogliati, Giuliana Pizzagalli Fustella, Leda Donato Rizzi, Angelo Tiengo, Giuliana Dal Cero, Anna Del Fabbro, Paolo Li Volsi,  Maria Grazia Baragetti, Gabiele Consonni, Giuseppe Salomoni, Franco Arletti, Angela Caremi,  Nella Rossi, Giovanni Vattimo, Federica Consonni, Mario Fumagalli, Franco Calabrò, Cristiana Torazza, Angelo Re, Antonella Dozio, Miriam Pirovano, Marisa Ravasi, Gabriella Ponzoni, Rosanna Consonni, Donata Codara,  Egle Scerelli, Giovanna Caracciolo.
Il libro Dalla Tavolozza alla Tavola è in vendita nella sede de I bagai di binari in via Lecco e presso il bar Biella di Cernusco Lombardone al costo di 15 euro.

                                                                                                                                                     S.F.



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