CONGO, NATALINA SCRIVE DA EK’ABANA

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Carissimi amici e benefattori,

È sempre una grande gioia riuscire a dirvi qualcosa di tutte le avventure che ci capitano, di condividere con voi un po’ della nostra vita con le bambine e con la gente.
Quest’anno il Foyer Ek’Abana compie 20 anni; sono passati come un lampo; stiamo cercando di ricostruire un po’ qualche ricordo con le testimonianze delle persone che ci hanno accompagnato e anche con le prime bambine che ora sono mamme sposate con figli.
Non possiamo che ringraziare il Signore di tutto e essere sorprese di come si è sviluppata questa attività che tutela i bambini in difficoltà e in particolare le bambine. Quando è cominciata questa attività, le bambine erano proprio come cenerentole, le più dimenticate e maltrattate e non c’era ancora nessuna struttura che si occupava di loro.
A tutt’oggi sono passati dal Foyer  Ek’Abana più di 600 bambini, e tutto questo è stato possibile grazie a tanti aiuti di persone di cuore come voi che hanno permesso il funzionamento e le varie iniziative nate proprio per la tutela dei bambini; per tutto questo non possiamo che dire un grosso grazie anche a voi e chiedere al Signore di ricompensare la vostra generosità come solo Lui sa fare.
Possiamo dire che ora Ek’Abana è riconosciuta anche dalle autorità dello stato come una struttura veramente necessaria per la protezione e l’educazione dei bambini.  Ultimamente anche la Croce Rossa, quando trova dei bambini non accompagnati che hanno meno di 13 anni, li porta da noi perché non ci sono strutture sufficienti e sa che qui possono ricevere la tenerezza necessaria a dei bambini che hanno perso i genitori per la guerra o per le catastrofi naturali.
In genere non restano molto, giusto il tempo di localizzare i genitori e vedere se sono in una zona accessibile. La zona di Kivu, dove mi trovo, non ha ancora la pace sempre ci sono focolai di guerra o guerriglia; i gruppi armati sono più di 260 sparsi un po’ su tutto il territorio e fanno grandi disastri, seminando tanta sofferenza e miseria.
Così quando cominciano ad attaccare un villaggio, tutti scappano e nello scappare i bambini corrono dove possono, magari con altre persone che non conoscono e cosi perdono i loro genitori. Anche quando ci sono le catastrofi naturali, come l’eruzione del vulcano del maggio scorso a Goma, c’è stato questo “fuggi fuggi” da tutte le parti e cosi i bambini si perdono.
Proprio a fine febbraio ci hanno portato cinque maschietti tra i 5 e i 13 anni, scappati da Goma per salvarsi dal vulcano e rifugiati nelle famiglie dei villaggi che costeggiano il lago, sulla strada che arriva a Bukavu, solo ora sono riusciti a trovarli. L’ultima tappa è riuscire a reinserirli nella loro famiglia di origine, per questo devono restare un po’ di tempo per permettere di fare tutte le pratiche necessarie. Le bambine del centro quando arrivano questi nuovi sono molto tenere; tutte li vogliono avvicinare salutare restare con loro. I più piccoli si inseriscono subito nel gioco degli altri, e tutto il personale è impegnato a sorridere a salutare affettuosamente questi bambini che si incrociano tra un locale e l’altro. In genere il personale conosce tutti i bimbi; sanno che hanno bisogno di affetto e questo aiuta a creare un clima sereno, a dire una parola buona a ogni bambino che si incontra.
La Pasqua arriva anche per questa gente di Kivu, tribolata per tantissimi problemi; gli Angeli ci annunciano la Resurrezione, Gesù risorto ci porta il suo perdono, la pace della sua salvezza, della sua dolce presenza; è e sarà sempre con noi.
È per questo che anche qui a Bukavu, capitale del Sud Kivu, è ancora possibile sperare: perché Gesù risorto ci assicura che non siamo soli, Lui ha vinto il mondo. Quante volte su queste strade conciate in mezzo a questa marea di gente che va in tutte le direzioni, su questo fiume di moto taxi che percorre la città in mezzo a tantissimi pericoli, mi piace pensare, che anche questa sera tutti arriveremo a casa perché il Signore è là, è con noi e ci accompagna; cosi con questa certezza continuiamo nella fiducia, che anche le altre difficoltà che incontreremo le supereremo perché Gesù risorto è sempre con noi. Buona Pasqua e che il Signore vi metta nel cuore questa pace di cui tanto abbiamo bisogno.

Natalina



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