NATALINA ISELLA DA EK’ABANA CI SCRIVE

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Riceviamo e pubblichiamo lettera di Natalina Isella a Bukavu nella Repubblica Democratica del Congo in prossimità delle festività. A suo favore la vendita dei panettoni dell’associazione I bagai di binari e della parrocchia ancora disponibile questa settimana.

Carissimi amici e benefattori di Ek’Abana,

È con grande gioia che voglio scrivervi gli auguri di Natale, per me la festa più bella dell’anno. Per riuscire a scrivervi ho dovuto scappare un po’ dal Foyer, ma non sempre si riesce a trovare il silenzio che si desidera e cosi ci si adatta a quello che si può fare.
A Ek’abana l’avvento è un periodo di grande attività perché vogliamo che la gioia penetri in noi anche attraverso le azioni e tutti facciamo qualcosa; questo mette gioia perché i bambini si sentono protagonisti e anche loro coinvolti a fare quel poco o quel tanto che riescono. Certamente ci vogliono diversi animatori per guidarli, ma ne vale la pena.
Anche qui purtroppo c’è la guerra, ci sono tanta tristezza e miseria anche se noi non siamo coinvolti direttamente, ma se ne sentono le conseguenze; la gente diventa miserabile ed è così che ci sentiamo: impegnate a creare un clima di gioia. Facciamo delle stelle con carta dorata e colorata e poi riempiamo i soffitti di tutti i locali della casa, poi facciamo le candeline di carta per confezionare un bel quadro che mostra come i bambini si preparano per andare a incontrare Gesù bambino.
Il clima allora comincia a cambiare. Tutti esprimono un sorriso, il desiderio di collaborare. Cominciamo a fare i presepi nei locali principali. Come muschio mettiamo l’erbetta seccata per tempo, al posto dell’albero mettiamo una pianta o due di banano, come statuine mettiamo i loro lavori artigianali fatti di filo di ferro ricoperto con la scorza del tronco del banano; infine ci mettiamo le lucine che troviamo al mercato, un po’ di musica di Natale anche italiana; un clima di gioia regna e tutti quelli che passano ne sono contaminati. Anche i vicini di casa vengono a portare i loro bambini per vedere.


In questo ultimo periodo sono parecchi i bambini dispersi a causa della guerra, ritrovati poi dalla Croce rossa internazionale che ha il compito di cercare qualche membro della sua famiglia; intanto ce li affida in attesa di trovare la famiglia. A volte sono pochi giorni a volte parecchi mesi. Il più delle volte questi bambini che arrivano sono malnutriti malati che hanno bisogno di affetto, protezione e cure. Vengono dalle zone interne, zone poverissime dove ci sono pochissimi servizi come scuola dispensari oppure sono molto lontani, per cui i bambini che arrivano, anche se già grandicelli, non sanno leggere né scrivere. Tutto questo ci fa vedere non solo la guerra, ma la violenza che subiscono le famiglie che devono scappare e morire in strada. Vediamo l’arretratezza della zona, dove la gente viveva di agricoltura e pastorizia.
Perché allora tanta violenza in queste zone collinari verdeggianti di pascoli e campi? Perché tutte queste colline hanno un sottosuolo ricchissimo di minerali preziosi e cosi la gente deve scappare, lasciare le loro belle colline a qui vuole sfruttare il sottosuolo con la forza e non pensa minimamente alla sofferenza che provoca nella gente che scappa, senza avere più una dimora e allo stesso tempo bruciano tutto dietro di loro.
Ho chiesto a una bambina come ha fatto a perdere la sua famiglia che tutti sono scappati; lei mi ha risposto che era andata a prendere l’acqua con la tanica a una certa distanza da casa, poi a un tratto ha sentito sparare e un grande subbuglio. Allora ha lasciato la sua tanica ed è corsa indietro, ma la casa era tutta in fiamme e gli altri erano già tutti scappati, allora anche lei si è messa a correre piangendo senza sapere dove andare; così a un certo punto una famiglia l’ha raccolta e nascosta.
Ecco la lezione del Natale che ci viene da Betlemme dove Gesù è nato; anche lui non ha trovato dimora, se non in una stalla. Ma proviamo ad entrarci in quella grotta a stare un po’ a guardare. Gesù Bambino è nelle braccia di Maria che, estasiata, lo contempla e vediamo pure l’attenzione e l’amore con cui Giuseppe li circonda; subito sentiamo anche noi che c’è un sentimento nuovo, uno spirito diverso che comincia a nascere nel nostro cuore un senso di tenerezza di pace ci invade. Betlemme, che significa casa del pane, è casa di vera semplicità di amore totale, in una parola la povera stalla con la mangiatoia dove nasce Gesù diventa una reggia perché c’è Gesù, con Lui tutto cambia; è il re dell’universo e una gioia nuova può nascere anche in noi. Ecco perché anche noi nel nostro piccolo ambiente vogliamo vivere la semplicità di Betlemme, riscoprire la vicinanza di Gesù Bambino nostro Dio e Signore che ci ha creato e salvato. Come non sentire che tutto questo dona senso anche alla nostra sofferenza alla nostra povertà? Anche per questa piccola famiglia divina non son stati giorni facili e poi anche i seguenti quando hanno dovuto scappare anche loro per salvarsi è proprio un richiamo alla speranza che non dobbiamo mai perdere, quante persone che devono scappare, a volte ci sono anche persone che vorrebbero scappare dalla loro situazione perché troppo pesante, ma la speranza ci sostiene nella certezza che con la pazienza e perseveranza salveremo la nostra vita. E’ questa la parola di Luce e di vita che ci viene dal messaggio di Gesù, un invito anche a noi di diventare pane buono per gli altri che non vorranno più scappare da noi perché siamo pane buono.
Ecco il mio augurio per questo Natale: diventare pane buono per chi ci circonda, capire che la pace possiamo cominciare a costruirla dentro e attorno a noi affinché poi si diffonda e contamini anche gli altri. Buon Natale e buon anno con tutti i cuori delle bambine e personale del centro, un abbraccio caloroso!
Qui fa caldo perché è la stagione delle piogge, e appena finisce di piovere il sole splende forte e fa brillare tutte le foglie bagnate, consolandoci della pioggia e del fango che si crea.
Buon Natale e un grosso grazie a tutti voi per le belle cose che fate e state facendo per sostenere Ek’abana. Che il Bambino Gesù vi riservi la Sua benedizione speciale!

Natalina



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