TRATTI DI VERA AFRICA

Le giornate in Tanzania presso il Makiungu hospital procedono.
Come ogni martedì è previsto che una dottoressa con alcune infermiere dell’ospedale, a bordo di un’auto apposita, raggiunga un villaggio lontano per portare cure mediche, visitare bambini e soprattutto donne incinte. Il villaggio di Pakani dista 42 km e per raggiungerlo su strada sterrata ci si impiega un’ora e mezza circa. Alcuni punti del percorso sono stati preparati negli ultimi anni dalla popolazione di questo villaggio attraverso distese praterie. Il punto è presso una costruzione in buona parte senza tetto, con accanto uno spazio coperto da un tetto di paglia, senza alcuna struttura idonea per una visita medica. Un letto, un materassino improvvisato e dei mattoni per sedersi per chi attende il proprio turno.
La gente del posto sa di questo appuntamento del 5 agosto, che è mensile, e man mano arriva dai villaggi vicini: chi con un passaggio in moto, chi a piedi. Sotto un grande albero di acacia si inizia a pesare i bambini con una bilancia appesa a un ramo e si prende nota del peso di ognuno. Sull’auto le infermiere controllano e verificano i libretti sanitari. Le mamme e i bambini aumentano; la dottoressa e il referente del Makiungu hospital colgono l’occasione per informare le pazienti e dare consigli utili, dopodiché presso l’ambulatorio improvvisato vengono visitate le donne incinte, mentre sotto l’albero alcuni bambini ricevono il vaccino.

Padre Sandro Nava non ha conosciuto di persona questo villaggio, ma è colpito dalla profonda povertà di questa gente e ciò si vede da come devono curarla. Tra di loro hanno raccolto 500 scellini a testa, che non sono neanche 50 centesimi, per poter terminare di costruire la struttura e poterla trasformare in un punto dove ricevere cure adeguate.
«L’igiene e la pulizia sono indispensabili per queste visite. Vivono in una povertà estrema – ci ha spiegato – Una volta costruita la struttura, poi chi la cura e chi se ne occupa? Questa è vera Africa, c’è chi ancora non ci crede, ma la situazione è qui da vedere».
L’appello è quello di trovare qualcuno che possa aiutare a risolvere situazioni come questa, visto che lo Stato non viene incontro, anzi è l’ospedale stesso che fa queste visite programmate in accordo con il Governo. Senza dimenticare che durante la stagione delle piogge è quasi impossibile muoversi.

 

Il punto di ritrovo è l’occasione anche per la gente locale di vendere prodotti della terra e qualcosa da mangiare. Nel frattempo ci si anima per fare contenti i bambini presenti, gonfiando dei palloncini colorati e dando loro caramelle e chupa-chupa portati dall’Italia.
Una festa totale, tra stupore, prime diffidenze e gioie, tra profumi e colori accesi, potendo osservare e vivere alcuni tratti di vera Africa. Provare per credere.

N.C.

Per donazioni: iban IT69 F 03069 09606 100000124201
Missioni consolata; causale indicare: “Padre Alessandro Nava”



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