LOMAGNA, INTERROGAZIONE SUL CENTRO SPORTIVO COMUNALE

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Riceviamo e pubblichiamo interrogazione del gruppo di minoranza  Uniti  per Lomagna.

Uniti per Lomagna ritiene che il funzionamento del Centro sportivo, dal 2014 al momento attuale, in cui assistiamo alla sua inattività dovuta a una serie di fatti intervenuti, richieda a gran voce numerosi chiarimenti da parte di chi ha rappresentato I’interesse pubblico nella vicenda. Purtroppo le informazioni spiacevoli pervenute all’orecchio della minoranza sono molte, e di esse, visto lo stato del Centro sportivo, siamo tenuti a chiedere conferma, o smentita all’Amministrazione stessa, nell’interesse della collettività. A questo fine Uniti per Lomagna chiede all’Amministrazione:
a. se risponda a verità che al momento del subentro dell’Associazione ‘Il Giunco” nella gestione del Centro sportivo ci siano stati contatti informali tra l’Amministrazione – precisamente l’ex sindaco – e “Il Giunco” stesso, volti a concordare alcuni articoli della redigenda convenzione;
b. se sia vero, o meno, che ancor prima dell’approvazione la Delibera di Giunta n. 119, del 261A.2013, sulla “Determinazione dei criteri per la scelta del gestore del Centro Sportivo di via Carducci – periodo 01 .01 .20 14 – 31.12.2029”, erano già nelle mani dell’allora Sindaco i progetti forniti dal Giunco, relativi alle realizzazioni da effettuare nel Centro Sportivo;
c. se non sia abbastanza evidente che l’onere di realizzare: un’area per cani attrezzata (entro un anno); la sostituzione del fondo del campo polivalente da calcetto e tennis con un nuovo manto in erba sintetica; la sostituzione del fondo del campo scoperto vicino al precedente con un nuovo manto in gomma e una nuova copertura con struttura in legno lamellare, una nuova palestra, un nuovo blocco spogliatoi; in tre soli anni e per un ammontare stimabile in 400.000 euro circa, non costituisca un adempimento praticamente impossibile da realizzare per il convenzionando, vista la collocazione del centro stesso e la storia della struttura;
d. se non abbia sollevato dubbi il fatto che il parente stretto dell’allora sindaco Massimo Rocca, titolare dello studio di progettazione che ha redatto il progetto delle opere parte della concessione del Centro Sportivo, sia il fulcro intorno al quale ruotano tutte le figure interessate ai lavori del Centro stesso (imprese, professionisti, direttore lavori e consulente  finanziario);
e. se le lungaggini dell’Amministrazione comunale nel rendere disponibili le necessarie autorizzazioni, (almeno 4 mesi dal dicembre 2016 all’aprile 2017) non siano responsabili almeno in parte della crisi della gestione del Centro sportivo;
f. se risponda a verità che tutti i contatti tra Gestore e Amministrazione comunale (nella persona del Sindaco pro tempore) inerenti solleciti agli adempimenti, giustificazioni, richieste di proroga dei termini siano avvenuti in maniera personale e informale senza traccia o con estrema rarità di documenti tracciabili;
g. se sia ammissibile che a fronte del dilungarsi della realizzazione delle opere, e di lamentele da parte dei fornitori coinvolti dal gestore, il sindaco di allora si sia intromesso nel mezzo del contenzioso in atto a cui il Comune era estraneo, convocando una riunione dalla quale il principale attore (il Gestore) è stato tenuto fuori;
h. se sia vero che, sempre in modo informale e non tracciabile, e in assenza del Segretario comunale, nel luglio 2018 l’allora Sindaco abbia combinato incontri tra il Gestore del Centro Sportivo ed entità interessate al subentro, incontri peraltro falliti, oltre che per mancanza di interesse dei potenziali subentranti, anche e soprattutto per la totale assenza di qualsivoglia istruttoria e formulazione del processo di accordo, che dovrebbe avvenire, normalmente, mediante un preciso iter burocratico e il coinvolgimento dei competenti uffici comunali;
i. se sia vero che il sindaco nell’agosto 2018 dapprima abbia accettato una possibile ricomposizione della vertenza sino a quel momento informalmente gestita, con il gestore del Centro Sportivo, a cagione dei ritardi nella realizzazione delle opere pattuite, e che tale ricomposizione si sia basata sull’impegno a chiudere i contenziosi con i fornitori e sull’inquadramento del completamento delle opere in una tempistica rigorosa con avanzamenti misurabili e controllabili su un programma dettagliato;
j. se sia vero che in un secondo tempo, facendo leva su un ritardo nella consegna di documenti, il Sindaco abbia rigettato ogni possibilità di ricomposizione della vertenza in atto, pervenendo alla delibera di giunta comunale del23lA.2018 che rescinde la convenzione.
In sintesi, dunque, si chiede al sindaco e all’assessore Stefano Fumagalli, nonché ai componenti della Maggioranza, alcuni dei quali allora già coinvolti nell’Amministrazione comunale, se sia vero, o meno, che, con riferimento all’annosa vicenda del Centro Sportivo:
1) sono stati preventivamente pattuiti i termini di una convenzione con un soggetto prescelto, poi risultato aggiudicatario
2) ci sia stato un coinvolgimento della personale rete di conoscenze dell’allora Sindaco nel processo di progettazione, direzione lavori e costruzione di alcune delle opere convenzionate
3) siano stati personalmente reperiti possibili soggetti subentranti;
4) non si sono perseguite, fino in fondo, tutte le possibilità di prosecuzione della convenzione
5) tutta l’operazione è stata condotta con modalità personali e informali.
Se tutto ciò fosse vero, ne deriverebbe la conseguenza che l’iter di affidamento, gestione e revoca della concessione del Centro Sportivo, sia stato dislocato da un piano istituzionale ad un piano personale, con tutte le gravi conseguenze che ne derivano, da un punto di vista giuridico e politico.
Si chiede, pertanto, di fornire in questa sede, quella appunto del Consiglio comunale, che è la più opportuna allo scopo, visto che nella vicenda sono coinvolti interessi pubblici, ogni opportuna smentita o giustificazione, se esiste, alle domande che legittimamente, a fronte dei sopra esposti campanelli di allarme”, ci siamo posti, e che ora  poniamo.
‘i’. Se tutto ciò fosse vero siamo interessati anche a conoscere quali misure intendano prendere la Maggioranza e il Sindaco, per far sì che questa modalità di azione cessi definitivamente.
Inoltre alla luce delle comunicazioni del sindaco nel Consiglio comunale del 28.11.2019 chiediamo al sindaco e al segretario comunale: quali sono i motivi per cui il vincitore del bando provvisorio non è subentrato nella gestione; se l’Amministrazione aveva verificato lo stato del Centro sportivo prima di redigere il bando provvisorio; quali sono le condizioni che il nuovo bando dovrà contenere in presenza di convenzione cessata, non per scadenza ma per rescissione; se l’Amministrazione ha intenzione di affidare la gestione provvisoria al vecchio gestore per non lasciare il centro sportivo chiuso per tutta la stagione 2019/2020.

Per Uniti  per  Lomagna
Mauro Sala



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