MONTEVECCHIA, I MOSTRI GRAZIOSI E BELLI DI TITO SAFFIOTI

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Nella serata di martedì 14 dicembre presso La Casetta Bis di Montevecchia lo scrittore montevecchino Tito Saffioti ha presentato al numeroso pubblico intervenuto la sua ultima opera dal titolo Mostri graziosi e belli, i nani di corte nella storia e nell’arte. È un viaggio che parte dal Medioevo arrivando fino al 700, dove i nani sono raccontati e anche rappresentati con la pittura di grandi artisti. Nani utilizzati per far ridere che spesso avevano gravi deficienze fisiche o mentali, sembianze che tranquillizzavano i potenti che si sentivano a loro confronto belli e saggi. Persone considerati oggetti, spesso accompagnati con cani o scimmiette, ma anche nani diventati, seppur non ufficialmente, consiglieri dei re.

A introdurre la serata un momento musicale di Caterina Sangineto, arpista e figlia del maestro liutaio Michele Sangineto, che ha eseguito un brano di musica medievale, al quale sono seguiti altri momenti che hanno accompagnato la serata ed emozionato, in particolare con l’esibizione di Caterina con il padre Michele che ha suonato con il salterio ad arco. A seguire il saluto del sindaco Ivan Pendeggia, con il consigliere con delega alla cultura Sara Manzella, onorato della presenza di Saffioti, persona di grande valore della comunità. Gianluigi Vecchi consigliere della Proloco ha poi brevemente illustrato l’operato dell’associazione con i diversi eventi organizzati a Montevecchia (tra i quali questa serata) e ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra associazioni, mantenendo un’apertura e il confronto tra le idee.
Ad accompagnare lo scrittore nella presentazione del libro l’ex sindaco Franco Carminati con l’ex consigliere Patrizia Adamoli.
«Questa terra sa produrre davvero tanti scrittori – ha esordito Carminati – dobbiamo proteggere chi sa scrivere, dobbiamo valorizzare la scrittura, sono tante le persone che sanno scrivere tra le quali molti giovani. Un libro è qualcosa che dobbiamo riuscire a diffondere, apprezzare e valorizzare».
Adamoli ha voluto fare un’attenta disamina del libro chiamandolo un ipertesto.
«E’ un testo multilivello che lascia ampi spazi di ricerca e approfondimento al lettore, in un lunghissimo periodo storico ogni personaggio ha una sua scheda – ha continuato – raccontato con particolari pittorici. L’autore pare voglia restituire dignità alle tante persone che hanno vissuto da nane e per secoli vissute all’ombra e nel servizio dei potenti».
A concludere la serata, dopo le domande dei presenti, i ringraziamenti di Saffioti alle persone che lo hanno aiutato nella realizzazione del libro e anche per la moglie che lo ha supportato e sopportato, aggiungendo che il suo lavoro oltre agli affetti, è la sua ricchezza più grande.

M.C.

 



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