MONTEVECCHIA, PENATI SULL’EX PUB CHE CONTINUA A FAR DISCUTERE

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Riceviamo e pubblichiamo l’analisi di Cristina Penati (sotto nella foto), architetto e capogruppo dell’attuale minoranza ‘Siamo Montevecchia’ in merito alla ristrutturazione dell’ex pub alle Quattro Strade.

In merito all’ex pub, esprimo la mia opinione assolutamente personale da capogruppo dell’attuale minoranza, da chi ha partecipato a praticamente ogni commissione ambiente e, soprattutto, da architetto. Parere che, però, è avulso da ogni logica di campagna elettorale, perché come immagino sappiate tutti, non mi presenterò alle prossime elezioni.
L’ex pub è attualmente decadente, lo sappiamo e vediamo tutti. Ed è, come ho sempre detto, il biglietto da visita di Montevecchia.
Sono praticamente cinque anni che sostengo che è in quell’area che va creato il centro del paese, con i servizi quali ambulatori e Poste e, magari, la piazza; tant’è che in uno dei comizi elettorali nell’ormai lontano 2016 avevo ipotizzato una riqualificazione globale dell’area. E anche quando si è iniziato a parlare di biblioteca, avevo detto che era lì che andava collocata. Ma dall’Amministrazione mi è sempre stato detto che “non si poteva fare nulla lì”.
E all’epoca, forse, poteva essere vero perché l’edificio non era in vendita. Certo si sarebbe potuto aspettare prima di fare un progetto da 600 mila euro che, di fatto, congela tutto il resto. Ma, per scelta politica, si è deciso di andare avanti con la progettazione della biblioteca.
Ma dal momento che l’edificio dell’ex pub è stato messo in vendita e che anche il Comune avrebbe potuto acquistarlo, mi aspettavo, da parte di chi ha nominato nella Commissione ambiente anche tecnici esterni per “sopperire” alle mancanza della Giunta di questo tipo di competenze, almeno una chiamata per meglio capire come procedere.
Gli avremmo spiegato che era necessaria una variante al Pgt che, avendo ormai quasi dieci anni, meriterebbe una rivisitazione. Variante in cui si permetteva ad esempio la demolizione e ricostruzione dell’immobile, con volumetria aumentata che permettesse il collocamento dei servizi pubblici, in posizione arretrata per consentire la creazione della piazza del paese e per fare in modo che quella zona diventasse il centro nevralgico di Montevecchia.
E se posso in qualche modo “scusare” il non acquisto dell’immobile da parte dell’Amministrazione in un periodo in cui, purtroppo, la pandemia aveva accentrato tutte le risorse, soprattutto mentali, non posso assolutamente scusare il comportamento tenuto.
L’immobile è stato acquistato a una cifra molto ribassata da una società cui fa capo una delle più grandi imprese edili della zona. Impresa che, probabilmente, avrebbe accettato di buon grado di fare un intervento remunerativo, se questo gli fosse stato proposto tramite variante al Pgt. Invece hanno convocato una Commissione paesaggistica circa quindici giorni fa, presentando quel progetto (già depositato al protocollo, quindi senza possibilità alcuna di modifica) che adesso, a neanche due mesi dalle tornata elettorale, viene propinato come “la manna dal cielo” che, casualmente, verrà pronto a ridosso delle elezioni.
Quello che non è stato detto al grande pubblico è che, ad esempio, non verranno realizzati nuovi parcheggi, ma all’interno dell’immobile verranno collocate “attività che non hanno bisogno di parcheggio” che se il sindaco e la Giunta mi sapessero spiegare quali sono, sarei felice perché io, ad ora, non l’ho capito.
Quello che non è stato detto al grande pubblico è che gli oneri di urbanizzazione di quella ristrutturazione cubano intorno ai 20 mila euro, cifra con cui non fai neanche la corsia per la svolta a sinistra al semaforo, tantomeno sposti il marciapiede.
Quello che non è stato detto al grande pubblico è che i servizi pubblici, quali ambulatori e Posta, che, secondo loro, verranno portati lì, non essendoci un piano attuativo da variante al Pgt che prevede la cessione degli standard è facile che dovranno pagare l’affitto ai proprietari.
La ristrutturazione del pub come è stata proposta è un’occasione persa, che, oltre a precludere per sempre la possibilità di sistemare l’incrocio (non necessariamente con una rotonda) non porta nulla a Montevecchia. Questo è un treno che passa una volta sola, e sta passando ora, poteva essere l’alta velocità, invece è al massimo la littorina.
E’ meramente una scelta politica, quella di destinare il grosso delle risorse che il Comune aveva a disposizione per la biblioteca, un intervento da ben più di mezzo milione di euro, che se pur fosse necessario per Montevecchia, è assolutamente sovradimensionato, non smetterò mai di dirlo.
È una scelta meramente politica questa, come altre fatte in passato, ed è giusto che i cittadini lo sappiano. Non dite “finalmente dopo anni di lavoro il pub rinasce” qui non rinasce proprio niente, qui muore un sogno.

Cristina Penati



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