OSNAGO,  25 APRILE CORTEO PER LE VIE DEL PAESE

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A dare il via alla Festa della Liberazione, giovedì 25 aprile a Osnago è stato il rito dell’alzabandiera compiuto davanti alla sede del gruppo Alpini che anche quest’anno ha collaborato con l’Amministrazione comunale nell’organizzare e nel preparare questa giornata.
L’inno di Mameli, che ha fatto da cornice a questo momento, è stato eseguito dal corpo musicale Osnago-Lomagna che è stato protagonista, anche di altri interventi musicali, nelle tappe del corteo. In via Sant’Anna si è tenuta la prima sosta dove è stata deposta una corona davanti alla targa di Antonio Bonfanti, il corteo si è poi spostato presso il Cippo Casiraghi dove è stata deposta un’altra corona.
In piazza della Pace è stato il momento dedicato all’esecuzione dell’Inno alla Gioia e della parata di tutte le associazioni che hanno collaborato a questa iniziativa, dei rappresentanti dell’Amministrazione e dei rappresentanti della Guardia di finanzaDon Alessandro Fusetti, durante il momento di commemorazione e di preghiera per i caduti di tutte le guerre, avvenuto presso il cimitero ha voluto ricordare Ida d’Este, partigiana e politica veneziana leggendo un brano tratto dalle sue memorie; la  donna nel momento in cui prigioniera e sottoposta a tortura rinnova la piena fiducia e la fede in Dio. In viale Rimembranze, dopo la deposizione della corona presso il monumento ai Caduti il sindaco Paolo Brivio ha rivolto il saluto ai presenti, leggendo alcuni stralci del discorso di Antonio Scurati, spiegando la sua scelta.

«Poche righe che incorniciano il senso profondo della tragedia politica umana che fu costituita dal ventennio fascista; una stagione buia e vigliacca della nostra storia che ancora oggi impone il dovere del lutto, del ricordo, della riflessione. Io sono antifascista, non per vezzo ideologico, ma per rispetto della nostra storia nazionale collettiva, per amore della libertà e della giustizia, per desiderio di un futuro di pace. Sogno un paese che prima o poi smetta di camminare con uno sguardo rivolto alle spalle. Accadrà con il trascorrere delle generazioni man mano che le storie del passato saranno consegnate ai libri sulla storia. Ma quel paese, anche se non avrà più bisogno di ostentare l’antifascismo non dovrà mai smettere di essere geneticamente, sostanzialmente, costituzionalmente antifascista. Cioè pienamente, convintamente, fieramente democratico e apertamente antinazionalista».
Queste alcune delle riflessioni del sindaco che poi ha invitato tutti i presenti a recarsi in sala civica dove, in occasione del 25 aprile, è stata esposta una copia del manifesto che nell’ottobre del 1943, attestò la condanna a morte, per mano nazista dell’osnaghese Gaetano Gasiraghi. Brivio ha sottolineato come la sua amministrazione si sia impegnata nel corso degli anni a lasciare nel paese ricordi di varia natura storica, che hanno e avranno il compito nei prossimi decenni di ricordare agli osnaghesi che verranno il percorso storico dal quale tutti discendono.
Lo storico Gabriele Fontana, dopo aver ringraziato l’amministrazione, ha tenuto una breve spiegazione storica sulla vicenda di Gaetano Casiraghi. Presenti in sala anche alcuni componenti dell’associazione Archè, che ha eseguito alcuni brani musicali riuscendo a coinvolgere il pubblico presente.

      S.B.



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