OSNAGO, ANDREA TORNIELLI SULLA VITA DI GESÚ

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Molti i fedeli osnaghesi e non che venerdì 22 marzo, presso la chiesa parrocchiale, nel contesto delle meditazioni di Quaresima organizzate da Centro socio-culturale Lazzati e parrocchia, sono intervenuti al dialogo con Andrea Tornielli, giornalista e scrittore, direttore editoriale del Dicastero della comunicazione della Santa Sede, incentrato sul suo libro del 2022 Vita di Gesù.
A presentare la serata Canzio Dusi, membro del Centro Lazzati, che ha ringraziato i presenti e l’ospite e ha introdotto l’opera come un aiuto fondamentale per ritrovare lo stupore nel guardare alla vita di Gesù e a ciò che ha fatto, citando la prefazione al libro redatta da Papa Francesco in cui il Pontefice scrive: «Lo stupore è il profumo di Dio quando ci passa accanto».
Tornielli ha spiegato come questo libro sia diverso da tutte le sue opere poiché la sua scrittura è stata una vera e propria esperienza spirituale. L’idea di quest’opera gli è stata data da un amico sacerdote piemontese che, durante il periodo Covid, rimasto colpito dalle omelie mattutine di Papa Francesco da Santa Marta, lo ha incitato a scrivere proprio questo libro sulla vita di Gesù usando i pensieri del Pontefice.

«Questo libro non è frutto di fantasia ma lavoro di immaginazione. Ho immaginato me stesso come testimone delle scene descritte nei Vangeli. Questo sforzo di immaginazione fa cambiare prospettiva e fa scoprire ogni volta qualcosa di nuovo. Ho provato a dare un nome ai personaggi che nel Vangelo non hanno un nome, ho immaginato il colore dei loro capelli, la loro vita fino a quel momento, di sentire gli odori e i profumi della strada, il tempo che c’era nei diversi momenti a seconda delle stagioni, mettendo tutti gli episodi della vita di Gesù in ordine cronologico, fondendo insieme i quattro Vangeli. Lo scopo era quello di rendere la vita di Gesù fruibile a tutti».
Nell’opera si fondono insieme a comporre un unico racconto tre linee narrative che al contempo, però, rimangono ben separate: il testo dei Vangeli che si trova in corsivo; il testo in tondo che è quello scritto e immaginato dall’autore; brevi citazioni e commenti del Papa che hanno un margine diverso. All’inizio del libro vi è una frase del mistico svizzero Zundel contenuta anche in Vita di Gesù di Mauriac ove si afferma che il Cristianesimo e i suoi testi sono strettamente legati alla vita e alla persona di Gesù.
L’autore si è quindi soffermato sul fatto che sia «fondamentale non solo soffermarsi sulle parole che Gesù dice perché il Vangelo è fatto di incontri, di sguardi, di parole non dette. Quindi il Cristianesimo è incontro con una persona». L’autore ha per questo sottolineato le parole del Papa inserite nella prefazione all’opera riguardanti appunto l’importanza degli incontri e degli sguardi nel Vangelo. Inoltre nel libro ci si basa appunto sulla caratteristica fondamentale della divinità di Cristo, ovvero la sua umanità: Gesù infatti si lascia continuamente ferire, colpire dalla realtà che incontra e incrocia gli sguardi.

 


Tornielli ha citato poi alcuni episodi significativi inseriti nel suo libro. Rispetto al tema degli sguardi si è soffermato su alcuni di essi: lo sguardo di Maria nei confronti del figlio Gesù durante le nozze di Cana; l’incrocio di sguardi tra Gesù e la vedova di Nain; lo sguardo di misericordia di Gesù verso Pietro nel cortile della casa dei sommi sacerdoti dopo che egli lo ha rinnegato per tre volte. Rispetto al tema degli incontri si è soffermato su quello con il centurione romano a Cafarnao e su quello con Zaccheo che viene avvolto dalla misericordia gratuita di Gesù.
Tornielli ha ricordato in conclusione: «Dobbiamo imparare che per incontrare Gesù basta essere lì quando lui passa nello sguardo di una persona amica o che passa, nella sofferenza di una persona, nell’ascolto dell’altro. Nel mondo contemporaneo bisogna tornare all’annuncio della misericordia, tema caro a Papa Francesco, ovvero provare a dire con il nostro atteggiamento, con il nostro sguardo, ancora prima che con le parole, a coloro che incrociamo per strada, con i quali entriamo in contatto, che esiste un Dio che ama a priori nel quale riscopriamo ciò che siamo e bisognosi di essere rialzati».
Dopo alcune domande da parte degli intervenuti, il parroco di Osnago don Alessandro Fusetti, presente alla serata con il parroco di Cernusco, don Stefano Rocca, ha ringraziato Tornielli per la presenza ricordando come nel contesto contemporaneo sia importante imparare a raccontare Gesù perché il racconto è capace di attivare l’immaginazione.

V.S.



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