OSNAGO, ESERCIZI SPIRITUALI CON DON ZOIA E DON ALLIATA

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Nelle giornate di lunedì 27, martedì 28 febbraio e mercoledì 1 marzo presso la chiesa parrocchiale di Osnago si sono tenuti gli esercizi spirituali comunitari sul tema della preghiera. Due gli appuntamenti comunitari giornalieri tra cui poter scegliere in diversi orari, alle 15.30 e alle 21.
I partecipanti alle meditazioni pomeridiane hanno potuto ascoltare don Vittorino Zoia, attuale parroco a Ruginello di Vimercate, che ha trattato il tema della preghiera attraverso le figure bibliche di Abramo, Ester e Gesù.
Don Vittorino ha sottolineato come la preghiera sia un dirsi in rapporto e si esprima prima di tutto con l’atteggiamento, il cuore, come ci si mette davanti a Dio. Ha ricordato come pregare sia l’espressione bella della vita e che la preghiera, alla quale ci si deve lasciarsi educare da Gesù, porta a fare della propria vita una scelta di affidamento al Padre. Si è soffermato inoltre sulla preghiera di intercessione che ha definito «la più dolorosa perché significa farsi carico di quella persona, di quella situazione che mi è stata affidata, che faccio mia e che diventa intercessione».
Il sacerdote ha invitato quindi ad aprirsi a Dio e ha guidato i fedeli attraverso alcune domande sulle quali essi hanno potuto riflettere nei momenti di silenzio proposti dopo le sue predicazioni.
I partecipanti alle meditazioni serali, invece, hanno potuto ascoltare le predicazioni di don Paolo Alliata, responsabile dell’Apostolato biblico della Diocesi di Milano, che ha trattato il tema della preghiera attraverso tre immagini bibliche.
Don Paolo ha ricordato come la preghiera sia un entrare in relazione e, dato che le relazioni cambiano nel tempo, anche la preghiera si trasforma. La preghiera è infatti un cammino misterioso e sconosciuto che permette all’uomo di fare i conti con la propria povertà, il proprio bisogno. Inoltre è legata ai momenti della vita in cui la bellezza o all’opposto la morte e la sofferenza visitano la vita dell’uomo. Ognuno porta dentro dei deserti interiori e deve ricordare la ricchezza di quello che gli è già dato, deve custodire il giardino del mondo e il proprio mondo interiore. Don Alliata ha dato alcuni suggerimenti per approcciarsi in modo semplice alla preghiera: «Il grande compito del giardiniere è coltivare il giardino della vita. Come coltiviamo la vita? Per prima cosa bisogna ascoltare il battito del proprio cuore. Il cuore batte sempre anche se non ci si accorge, così come l’amore di Dio che, anche se non ci pensi, ti nutre continuamente, ti tiene in vita. L’inizio della preghiera è ascoltare il battito del cuore con gratitudine. Per seconda cosa il respiro c’è sempre anche se non ci si pensa e l’inizio della preghiera è quindi respirare con gratitudine perché respirare non è scontato. Per terza cosa bisogna scegliere un’invocazione e portarla con sé nel proprio respiro nei diversi momenti della giornata. Per cominciare a vivere, non attendiamo che accada qualcos’altro. Abbiamo già tutto quello tutto che serve: respiro, battito del cuore, parole di preghiera. Non serve altro».
Molti i fedeli che si sono lasciati guidare nei momenti di riflessione pomeridiani e serali e anche il parroco don Alessandro Fusetti si è detto contento per l’affluenza e il modo in cui i partecipanti hanno vissuto questi appuntamenti resi interessanti dalle belle predicazioni dei due ospiti ai quali ha rivolto il suo grazie e quello della comunità.

V.S.



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