Una serata di Testimonianze di pace in Medioriente quella organizzata dal Centro socio-culturale Lazzati, con la parrocchia, il Centro parrocchiale e il patrocinio del Comune, presso il Centro Parrocchiale Osnaghese lunedì 27 ottobre con ospite padre Damiano Puccini, sacerdote pisano dal 2003 in missione in Libano dove ha dato vita all’associazione di volontariato laica libanese Oui pour la vie.
A presentare la serata Canzio Dusi, membro del Centro Lazzati, che ha dapprima ringraziato padre Damiano per la disponibilità, i presenti, il Comune per il patrocinio e la presenza del sindaco Felice Rocca e dell’assessore ai Servizi sociali e Welfare di comunità Alessandra Grasso, il presidente del Centro Lazzati Luigi Mandelli, i tecnici che hanno organizzato la serata e il parroco don Alessandro Fusetti, ideatore dell’incontro.
Dusi ha sottolineato come l’incontro con padre Puccini si inserisce nella tradizione del Centro Lazzati riguardante il mese di ottobre, mese missionario, in cui viene organizzata sempre una serata durante la quale dare voce a persone che vivono in paesi del mondo sui quali spesso non si concentra l’attenzione dei più ma è importante informarsi. Dusi ha introdotto l’argomento della serata, ovvero la situazione del Libano, paese composto per il 50% da profughi che hanno bisogno di tutto.
Padre Damiano, attualmente sacerdote della Chiesa libanese di rito maronita, dopo aver accennato brevemente alla sua vita e alla conformazione geografica e storica del Libano, ha sottolineato come tutti gli ultimi Papi, in particolare Papa Giovanni Paolo II, abbiano definito questa nazione come un “messaggio di convivenza pacifica per tutta la Chiesa”. Infatti il Paese è abitato da persone appartenenti a diciotto confessioni religiose diverse, riconosciute ufficialmente dallo Stato. Inoltre lo Stato è una Repubblica parlamentare con le cariche dello stato divise per religione. Infatti le cariche politiche e amministrative sono ripartite fra le varie comunità religiose (tripartite tra Cristiani, Sunniti e Sciiti) in base al loro peso demografico e questo è stato un deterrente per le guerre civili.
Il sacerdote non ha però mancato di ricordare le guerre e come il Paese viva comunque un equilibrio istituzionale spesso messo a rischio dai fondamentalismi e dal continuo e drammatico ingresso di profughi provenienti per lo più da paesi dove hanno vissuto conflitti.
Padre Damiano ha poi raccontato l’operato dell’associazione Oui pour la vie, con sede nella città di Damour, a sud di Beirut, nata in questo contesto per lavorare insieme con mezzi di pace, stando vicini e portando aiuti ai bisognosi, senza distinzioni legate alle origini e al credo religioso. Inoltre le stesse persone aiutate dall’associazione a loro volta offrono il proprio aiuto, per quanto modesto possa essere, ad altra gente in difficoltà. Con esempi pratici padre Damiano ha dimostrato come questa rete di solidarietà interna alla popolazione, che supera le diverse appartenenze religiose, aiuti ad avvicinare tra loro persone appartenenti a comunità spesso in guerra l’una contro l’altra. Padre Puccini ha sottolineato come i volontari operino con mitezza, dando e ricevendo sorrisi, costruendo relazioni, ricordando come «Dio non è quello che ti risolve povertà, che ti fa avere tanti soldi, ma è quello che ti fa vivere con pazienza nelle situazioni giuste».
Durante la serata padre Piccini ha ricordato alcune parole del cardinal Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, che ad esempio sottolinea come il compito dei Cristiani sia quello di saper stare al centro e ascoltare le cause e la sofferenza di tutti.
Al termine della serata ha preso dapprima la parola il parroco che, dopo aver ringraziato padre Damiano, ha fatto risuonare la parola mitezza, richiamata più volte durante l’incontro e vista come una medicina da offrire «al nostro stile di vita, al nostro modo di pensare e di relazionarci che faccia uscire dal devastante e continuo tentativo di polarizzare».
Il sindaco ha poi voluto sottolineare come anche nella povertà si riesca a stare insieme e si abbia voglia di vivere e sorridere ringraziando padre Puccini per il suo operato e per il messaggio di pace e mitezza che va diffondendo.
V.S.






