OSNAGO, INCONTRO SUI DISTURBI ALIMENTARI

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Giovedì 16 febbraio alle 21, presso la sala del cineteatro Sironi di Osnago, si è tenuta un’iniziativa rivolta ad adulti, adolescenti e giovani organizzata dal Centro socioculturale Giuseppe Lazzati. Ospite della serata il dottor Alberto Valsecchi, psicologo e psicoterapeuta molto conosciuto sul territorio, già relatore in passato presso il Cpo su altre tematiche che, con grande rispetto e competenza, ha affrontato insieme ai presenti il tema dei disturbi alimentari in età adolescenziale e preadolescenziale.
Un tema, difficile e allo stesso tempo troppo attuale; basti pensare che il 2022 ha registrato un aumento del 40% delle diagnosi del comportamento alimentare. I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono caratterizzati da un persistente disturbo dell’alimentazione o di comportamenti collegati con l’alimentazione che determinano un alterato consumo o assorbimento di cibo e che danneggiano significativamente la salute fisica o il funzionamento psicofisico. Dopo questa prima spiegazione che introduceva la tematica, Valsecchi ha elencato le principali DNA per poi soffermarsi su ognuna di esse per spiegarne le caratteristiche, i fattori di rischio, i campanelli d’allarme, i criteri di monitoraggio e quali terapie affrontare.
L’anoressia nervosa e la bulimia nervosa sono due sfaccettature dello stesso disturbo; sono simili nell’insorgenza in quanto nascono da una percezione dismorfofobica del proprio corpo; etimologicamente la prima significa però mancanza di appetito, mentre la seconda fame da bue. Se l’anoressia, porta in poco tempo a una notevole perdita di peso dovuta a una restrizione alimentare, la bulimia porta chi ne è colpito a mangiare molto per poi rigettare il cibo. Più volte Valsecchi ha sottolineato che si tratta di malattie subdole, e chi ne è soggetto è in grado di nasconderle; può capitare che la persona con disturbi alimentari svolga una vita regolare e che nemmeno le persone più vicine ad essa, come i genitori e in generale i familiari, non si accorgano della situazione in cui si trova.
Il Binge-eating è invece un disturbo simile alla bulimia per quanto riguarda l’ingerenza di cibo in grandi quantità, anzi il più delle volte si tratta di vere e proprie abbuffate, ma che ha un’insorgenza di diversa motivazione. È un disturbo altrettanto grave e in aumento e riguarda in modo particolare la necessità di una compensazione emotiva. Chi ne soffre trasforma il cibo che ingoia in una droga che dando piacere porta una compensazione emotiva a chi ne soffre. A questi disturbi più conosciuti ultimamente se ne sono aggiunti altri come il disturbo della nutrizione e dell’alimentazione con o senza specificazione, tra cui la bigoressia che colpisce in particolare gli uomini che hanno fame di grossezza ovvero il desiderio di avere un corpo muscoloso, o l’ortoressia ossia l’ossessione per un’alimentazione pura e salutare; a queste si aggiungono i comportamenti evitanti o restrittivi nei confronti di determinati alimenti per paura delle conseguenze che potrebbero insorgere dalla loro ingerenza.
Attualmente sono circa tre milioni le persone che hanno una diagnosi riconosciuta come disturbo alimentare, cifra sottostimata perché molte altre non si sottopongono a una visita che possa diagnosticare un disturbo di questo genere. Se si pensa che il 70% di questi tre milioni sono ragazze e in parte minore ragazzi dai dodici ai venticinque anni si può capire quanto questo tema sia urgente e nello stesso tempo complicato da affrontare. I dati riferiscono tremila morti all’anno e in particolare per le ragazze si parla della seconda causa di morte in Italia, in modo particolare per chi soffre di anoressia.
Valsecchi ha fatto presente anche i fattori di rischio che possono portare all’insorgenza di questi disturbi, tra cui i valori della cultura occidentale post-moderna basati sul corpo centrismo, sull’apparenza, sulla velocità a cui la maggior parte delle giovani donne fanno riferimento, ricercando la perfezione del corpo e di un’immagine di apparenza perfetta. Avere un familiare che soffre o ha sofferto di DCA, significativi problemi di autostima, traumi relazionali possono contribuire all’insorgere di queste problematiche. La ricerca della perfezione fisica, nello studio, nello sport, l’ossessione per il proprio peso o per quello altrui, il molto esercizio fisico, l’evitare di mangiare con altri, scelta di cibi light, mestruazioni irregolari  o assenti, mettere su peso o al contrario dimagrire vistosamente in poco tempo, l’assunzione di lassativi, l’irritabilità sono tutti campanelli di allarme a cui bisogna fare attenzione nel caso in cui si possa pensare che la propria figlia, sorella, amica soffra di un disturbo alimentare.
Grande attenzione, quindi, rivolta innanzitutto a se stessi, e in caso di necessità e di bisogno imparare a chiedere aiuto. Se invece pensassimo che qualcuno che conosciamo possa soffrire di DNA sarebbe opportuno monitorare la persona senza soffocarla, senza giudicarla ne colpevolizzarla motivandola a chiedere aiuto. È importantissimo sottolineare che per quanto riguarda una possibile terapia sarà necessario un approccio multidisciplinare con diversi specialisti, quindi un lavoro di equipe. Lo psicologo ha ricordato a tutti i presenti che è molto importante capire anche che le uniche figure professionali che possono prescrivere una dieta sono il medico di base, un dietista e o un biologo nutrizionista. Infine ha suggerito di prendere molto a cuore la cura del contesto relazionale tra genitori e figli, soffermandosi in modo particolare sull’ascolto empatico, sull’assertività, sul sostegno emotivo e sulla testimonianza.
Presenti tra il pubblico anche un gruppo di adolescenti dell’oratorio di Osnago, per i quali il parroco don Alessandro Fusetti aveva pensato e suggerito la tematica trattata dallo psicologo al gruppo Lazzati. A conclusione della serata Valsecchi ha risposto alle domande rivoltegli da alcuni adulti presenti tra il pubblico.
Martedì 21 febbraio alle 21 sempre presso il cineteatro sarà invece presente la psicologa psicoterapeuta Dora Aliprandi che farà il commento al film in programmazione Il cigno Nero di D. Aronofsky che tratta delle stesse tematiche.

S.B.



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