All’interno della serie di eventi Donna, vita e libertà, organizzati dal gruppo LibereTutte del circolo Arci La Lo.Co di Osnago, il Gruppo Amnesty International 126 di Merate e l’associazione Progetto Osnago, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, domenica 20 novembre Amnesty International ha promosso una raccolta fondi in piazza della chiesa ove alle 11.30 è giunta la mostra itinerante di pannelli, disegnati da artiste iraniane, condotta da donne lungo le vie del paese e partita con un flashmob alle 11 dalla sede dell’Arci La Lo.Co.
Presso il piazzale della chiesa si sono svolte alcune brevi letture e un discorso introduttivo. Successivamente ha preso la parola una donna di origine iraniana che abita da più di vent’anni in Italia ma ha ancora parenti in Iran: «In Iran ogni giorno uccidono. Il popolo è per strada, disarmato, tutti i giorni a protestare per i propri diritti. Il regime della repubblica islamica, invece, spara e uccide anche i bambini e porta via tantissimi giovani che sono studenti di liceo e università, giornalisti e blogger, cantanti, avvocati, intellettuali, quindi il futuro del paese. Stanno facendo uno sterminio dei nostri migliori ragazzi, dei giovani. Oltretutto l’Iran ora vuole attaccare il Kurdistan con i carri armati». Al termine del discorso è stato proposto alle donne presenti il taglio di una ciocca di capelli raccolta per essere poi consegnata al consolato dell’Iran in segno di solidarietà con le donne iraniane.
Il significato del gesto simbolico è stato spiegato dalla stessa donna iraniana: «Solitamente le donne iraniane si tagliano tutti i capelli in segno di lutto per il dolore della perdita di un familiare, soprattutto se giovane. Per questo è stato scelto il gesto simbolico del taglio di una ciocca di capelli in segno di protesta. Protestate con noi».
Presenti in piazza l’assessore all’educazione ed istruzione Tullia Ascari, il sindaco Paolo Brivio e il vicesindaco Maria Grazia Caglio. L’iniziativa è stata organizzata a sostegno della protesta delle donne iraniane iniziata a seguito della morte di Mahsa Amini e che sta proseguendo in tutto il paese e il mondo a sostegno della libertà delle donne. Mahsa, ragazza curda iraniana di 22 anni, arrestata a Teheran il 13 settembre dalla polizia “morale” iraniana per aver indossato male il velo che le donne sono costrette sempre a portare. La ragazza, dopo essere stata picchiata violentemente durante il trasferimento nel centro di detenzione, è giunta in coma in ospedale dove è morta tre giorni dopo.
Lo stesso gesto del taglio di una ciocca di capelli verrà ripetuto a Merate in occasione del flash mob organizzato dal gruppo di associazioni Ora Basta! il 26 novembre, in occasione della giornata mondiale contro la violenza alle donne del 25 novembre. L’iniziativa di sensibilizzazione delle associazioni osnaghesi proseguirà domenica 4 dicembre alle 18.30 presso la sede dell’Arci con un aperitivo a base di piatti della cucina iraniana e la proiezione del film Persepolis di Marjane Satrapi.
V.S.