OSNAGO, MESSA SOLENNE PER DON COSTANTINO

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Domenica 27 giugno, durante la santa Messa delle 11, la comunità di Osnago ha voluto esprimere il proprio augurio e i propri ringraziamenti al parroco don Costantino Prina in occasione del suo 50esimo anniversario di ordinazione sacerdotale.
All’inizio della celebrazione don Costantino ha precisato che il 26 giugno di cinquant’anni fa fu ordinato prete presso il Duomo di Milano, mentre il 27 giugno 1971 ha celebrato la sua prima Messa a Canzo, suo paese nativo.
Visibilmente emozionato, durante l’omelia ha ripercorso i momenti più significativi della sua vita sacerdotale, ringraziando più volte tutte le persone che gli sono state vicine in tutti questi anni, partendo dalla sua famiglia e in particolare dai fratelli e sorelle presenti alla Messa insieme alla prima coppia di Canzo sposata da don Costantino.

Ha raccontato ai fedeli il desiderio che ebbe fin da piccolo di diventare prete. Nel giorno della sua prima Santa Comunione, il 15 maggio 1955, chiese questa grazia a Gesù, mettendola per iscritto in una letterina che si usava preparare in attesa di ricevere l’Eucarestia e che conserva tutt’oggi grazie alla madre, che fu anche la sua maestra e che raccolse tutte le letterine in un quaderno. Il sacerdote ha aggiunto di aver celebrato fino a oggi ben ventiquattromila cento quarantuno Messe e che tutti questi anni sono stati pieni sia di grandi doni che di momenti un po’ più difficili. La gratitudine è stato il primo pensiero che ha voluto esprimere. Gratitudine che rinnova ogni mattina al risveglio recitando la preghiera del Ti adoro. Gratitudine anche per tutto ciò che è ha ricevuto in questi cinquant’anni, per tutte le persone che ha conosciuto, per le migliaia di figli spirituali che ha avuto la gioia di seguire negli anni in seminario e nelle parrocchie di Treviglio, Malgrate e Osnago. Gratitudine in modo particolare per la vita trascorsa in seminario, precisamente tredici anni come seminarista e venti come educatore.
Riferendosi poi a Sant’Agostino ha sottolineato anche il senso della misericordia e la necessità, nel corso della vita, di chiedere perdono al Signore. Si è riferito anche all’impegno quotidiano nel portare l’annuncio del Vangelo sempre, anche in un’epoca in cui diventa difficile stare a passo con i tempi. Ha espresso poi a tutti il desiderio e l’invito a cercare sempre il volto del Signore come unica luce che aiuta a rimanere sulla giusta strada. La luce come simbolo di Cristo, come sole della vita espresso anche nel vangelo odierno.


A concelebrare la solenne messa, animata dal coro parrocchiale, si sono uniti a don Costantino sull’altare il vicario episcopale per la zona di Lecco, monsignor Maurizio Rolla, monsignor Luigi Manganini, don Lorenzo Maggioni e padre Luigi Morell, per il quale ricorre l’anniversario di cinquantesimo di sacerdozio essendo stato ordinato anch’egli nel 1971.
Tra le autorità presenti alla celebrazione il vicesindaco Mariagrazia Caglio, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, e l’appuntato scelto Sandro Sebastiano Morabito, in rappresentanza del corpo della Guardia di Finanza. Presenti inoltre suor Chiara, molti rappresentanti del Consiglio pastorale, del Consiglio degli affari economici e della scuola dell’infanzia osnaghese.
Il parroco ha ringraziato tutte le persone presenti che si sono unite oggi nella preghiera per questo suo anniversario e ha ricordato il gesto dei suoi parrocchiani che hanno raccolto delle offerte che andranno a ricoprire le spese per l’arredamento degli appartamenti in ristrutturazione che verranno messi a disposizione per le persone più bisognose sopra la Cappelletta.
All’offertorio è stata consegnata a don Costantino anche un’icona raffigurante i santi Gioacchino e Anna, che egli stesso ha avuto desiderio di fare realizzare in occasione della celebrazione della festa dei nonni indetta da papa Francesco per l’ultima domenica di luglio in prossimità proprio della festa di questi due santi.
Al termine della celebrazione monsignor Rolla ha letto la pergamena di auguri e benedizione che Papa Francesco ha fatto giungere per l’occasione al parroco, il quale ha concluso la Santa Messa, esprimendo l’affetto che sente per tutti i suoi parrocchiani e per tutte le persone che gli sono state vicine in questi anni.

S.B. e V.S.

 



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