OSNAGO, NUOVO LIBRO PER TERESINA FORMENTI

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Teresina Formenti è nata a Osnago dove ha vissuto fino al matrimonio con Ambrogio da cui ha avuto il figlio Michele e oggi vive a La Valletta Brianza.
La sua passione per la poesia e la scrittura in generale è nata alla scuola elementare con il maestro Alfredo Ripamonti, prezioso collaboratore del nostro giornale.
Dopo aver lavorato per anni alla Larga, Teresina, ora in pensione, ha potuto dedicarsi a tempo pieno alla sua passione che le ha dato grandi soddisfazioni personali. Tre i libri pubblicati, l’ultimo è appena uscito con il titolo Non conto le ore se non sono serene,  tutti di poesie, e una serie di premi letterari vinti, l’ultimo in ordine di tempo il 1° Premio Don Carlo Borghi a Calco nel 2021 per la poesia dialettale L’airon sura ul ciel de Galbia.
Donna e nonna felice di Ettore e Amelia, dice di essere una vera e propria autodidatta o meglio come lei stessa si definisce, “poeta operaia naif”.
Se il maestro Ripamonti l’ha avvicinata alla scrittura, il professore di disegno delle medie l’ha invece introdotta alla poesia, perché in estemporanea le aveva fatto scrivere dei versi. Da sempre Teresina ha la passione per il dialetto e conosce la diversità che sussiste tra i vari dialetti brianzoli. Piccole varianti, a volte solo una vocale, ma che indicano il paese di provenienza.
«Scrivo poesie, brevi racconti, fiabe e filastrocche per bambini. Scrivo della mia infanzia, dei miei genitori, del mio amato parco del Curone, delle mie emozioni e del mio amore per la vita – ci dice – La prima volta che ho vinto un concorso è stato nel 2000 ho saputo per caso del concorso Anna Biella a Bellusco ho partecipato con la poesia: Autunno e sono giunta terza, da allora ho vinto molti premi. Quando scrivevo le prime poesie, mia mamma, molto severa e da donna coi piedi per terra, mi diceva che avevo tempo da perdere, ma mio papà, pazzo e sognatore come me, mi incoraggiava sempre. Anche il mio nonno Giö era tra i miei più grandi estimatori, loro sono anche i miei ispiratori. Mi dicevano sempre: “Teresina pensa col tò cò” ( Teresina pensa con la tua testa). Ed è ciò che cerco di fare. Siccome non ho la patente, se partecipo a un concorso tendo a farlo nelle vicinanze perché se poi vinco ho difficoltà ad andare a ritirare il premio. Mi piace tantissimo leggere e non mi piace guardare la TV. Amo viaggiare e ho scritto molti diari di viaggio che però ho pubblicato in privato solo per la mia parrocchia. Sono una persona semplice sempre allegra e in pace con se stessa e col mondo. Insomma sono felice. Il mio motto è: so di non piacere a tutti ma io amo il mondo e se qualcuno non mi ama è solo un problema suo. Ho in programma un altro libro, questa volta di racconti. Penso che si intitolerà Mentre l’Adda scorre. Vedremo…».
Questo motto la dice lunga sul carattere di Teresina, sulla sua capacità di essere serena e felice anche in momenti in cui il covid non demorde, la guerra non cessa, i politici bisticciano, il clima è impazzito e purtroppo accadono incidenti o disgrazie… Forse per questo, mai come oggi abbiamo bisogno di guardare avanti con fiducia e speranza. Come Teresina insegna.

S.F.



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