Si è spento mercoledì 25 settembre a 90 anni il maestro Alfredo Ripamonti, personaggio conosciuto e molto amato a Osnago. A darne il triste annuncio i figli Gianpaolo, Noemi e Luisella, il genero Claudio, la nuora Barbara e i nipoti Michele e Giorgio (insieme nelle foto). Insegnante della scuola primaria e storico di Osnago, aveva collaborato per molti anni con la nostra redazione fornendo i suoi ricordi e aneddoti su luoghi e personaggi. Aveva iniziato come supplente a Bevera nel 1952, poi dai padri missionari di Rovello Porro, ai Campi Asciutti e a Lomagna; entrato in ruolo a Missaglia, per poi insegnare a Osnago dal 1961 fino al 1994 alle leve del 1958, ‘63, ’68, ’73, ’78 e ’83.
Un docente innovativo che aveva precorso i tempi. Inoltre è stato molto attivo in parrocchia come cerimoniere, poi in età adulta come organista. Ha sempre seguito la liturgia e ha scritto diversi testi e spartiti di musica sacra, libri sui suoi ricordi vissuti in prima persona o da persone a lui vicine come i nonni, genitori e zii.
Nel 1962 si era sposato con Anna Pozzi di Calò di Villa Raverio e hanno avuto tre figli nel ‘63, ’69 e ‘72.
A 48 anni è rimasto vedovo improvvisamente dedicando tutta la sua vita alla famiglia, alla scuola e alla parrocchia. Nei primi anni ‘60 aveva preso in carico il centro di lettura di Osnago per mezzo del quale aveva potuto organizzare viaggi culturali in grandi città italiane con gruppi numerosi.
Fino a quando la salute glielo ha concesso ha collaborato con la parrocchia e le associazioni culturali del paese come Gli …Anta e Io per Osnago.
Appassionato di treni, animali da cortile, teatro, musica, del suo paese che adorava con le relative tradizioni che, secondo lui, lo rendevano unico e anche dei suoi nipoti ai quali si era dedicato da quando era andato in pensione.
Aveva festeggiato il ragguardevole traguardo dei 90 anni lo scorso 21 gennaio, circondato dall’affetto dei suoi cari.
«L’ho assistito fino all’ultimo e sono fiero di quello che ho fatto e mentre si avviava a lasciarmi l’ho ringraziato infinitamente per tutto quello che ha fatto per me in 61 anni – è il ricordo del figlio Gianpaolo – Se sono così, molto lo debbo alla sua cultura e alla dolcezza di mia madre. Ora sono riuniti in un mondo che nessuno di noi conosce, ma che c’è. So che il mio papà e la mia mamma da lassù non mi lasceranno mai solo e questo mi rende un grandissimo conforto. E posso sinceramente essere riconoscente di avere avuto “Il Maestro Alfredo” come padre e la dolce sarta Anna come madre. Non mi hanno dato tutto quello che volevo, mi hanno però insegnato a vivere rispettando e valorizzando e questo non è poco».
La redazione si stringe attorno ai famigliari in questo momento di profondo dolore.
D.V.