OSNAGO, VIA CRUCIS TRA LE VIE DEL PAESE

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Come detto dal parroco don Alessandro Fusetti, la Via Crucis, che, nella serata di venerdì 29 marzo, partendo da via Matteotti, si è snodata per le vie del centro per raggiungere la chiesa parrocchiale, è stata occasione di sinodalità della Chiesa come invita il Papa.
Il parroco ha spiegato come quest’anno, coincidente con il rinnovo del Consiglio pastorale parrocchiale, lui stesso abbia chiesto a dei singoli parrocchiani e parrocchiane e ad alcune famiglie di scrivere le riflessioni per la Via Crucis, lette poi da altre voci narranti durante il cammino. Sette le diverse stazioni nelle quali, dopo alcuni brani di Vangelo, sono state lette meditazioni scritte appunto da parrocchiani e parrocchiane, singoli o famiglie, interpellati direttamente dal parroco e rimaste anonime alla comunità, che non rientrano tra i collaboratori parrocchiali e/o che partecipano poco alla vita comunitaria e sono in cammino.
I testi delle preghiere lette durante il cammino sono stati tratti da quelli scritti dal cardinal Angelo Comastri per la Via Crucis al Colosseo del Venerdì Santo del 2006 e uno dagli scritti di Romano Guardini.
La riflessione della prima stazione (Gesù condannato) è stata scritta da una parrocchiana impegnata coi carcerati che ha invitato a non giudicare ma ad aiutare e ad insegnare con il perdono ad amare. La riflessione della seconda stazione (Gesù cade per la prima volta) è stata scritta da una famiglia della parrocchia con l’invito affinché l’amore misericordioso di Gesù possa intercedere per i peccati degli uomini. Nella terza stazione (Gesù incontra sua madre) la riflessione è stata affidata ad una madre della parrocchia che ha ripercorso le tappe della relazione madre – figlio, la generazione, l’affidamento al mondo, la separazione, la sofferenza e la morte. In questa stazione la comunità è stata invitata a pregare per tutte le donne del mondo. La riflessione della quarta stazione (Simone di Cirene aiuta Gesù a portare la croce) è stata scritta da un parrocchiano affinché nella società vi sia umanità e non indifferenza ed egoismo nei confronti dei fratelli. Nella quinta stazione (Gesù è spogliato delle vesti) una giovane famiglia ha scritto una riflessione sul fatto che la vita può spogliare di tutto ma non della integrità di Battezzati. Nella sesta stazione (Gesù muore in croce), senza riflessioni, il connubio tra il silenzio e il brano musicale di Bach Passione secondo Matteo ha aiutato a riflettere sulla vicinanza di Dio nel momento della morte, del dolore e della pena. La chiesa parrocchiale ha visto l’arrivo alla settimana stazione (Gesù è deposto dalla croce) nella quale il parroco ha proposto una breve riflessione.
Don Alessandro ha sottolineato come il Vangelo di Matteo colga delle coincidenze sulla vita di Gesù, come il fatto che all’inizio e alla fine della vita di Gesù ci siano due Giuseppe: Giuseppe, il padre terreno, e Giuseppe D’Arimatea che ne reclama il cadavere. Entrambi si prendono cura di Gesù, l’uno del Gesù debole, appena nato, l’altro del Gesù nella debolezza della morte. Ha poi ricordato che il nome Giuseppe significa Dio aggiunge e che Dio chiede quindi ai due Giuseppe di prendersi cura di suo figlio, ovvero di lui stesso.
«Questa sera ci siamo presi cura di Dio, della nostra fiducia in Dio vicendevolmente attraverso le parole di persone che forse non conosciamo nemmeno – ha sottolineato – La Chiesa è questa cosa: un popolo convocato da Dio, a cui Dio dice aggiungo me stesso, mi metto nelle vostre mani. Ogni tanto questo Dio si è preso cura di noi e ne dobbiamo essere contenti. E ci sono momenti in cui ci prendiamo cura di lui e lo facciamo camminando insieme».
Il sacerdote ha poi ricordato che quest’anno verrà rinnovato il Consiglio pastorale e che in una parrocchia i collaboratori nei diversi ambiti della vita pastorale sono quelle figure che si mettono a servizio affinché la gente possa incontrare Gesù.
Al termine don Alessandro ha ringraziato coloro che hanno scritto, preparato e animato la Via Crucis, chi si è occupato dell’allestimento delle varie stazioni negli spazi antistanti le proprie abitazioni, la Polizia locale e i volontari della Protezione civile osnaghese, tutti gli intervenuti a questo significativo momento di preghiera comunitario e don Daniel e don Gerardo, sacerdoti messicani inviati in supporto in questi giorni pasquali alle parrocchie di Osnago e di Cernusco.

V.S.



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