CERNUSCO, LA CONTROREPLICA DI SCOPEL

Pubblicato Il
- Updated

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Costantino Scopel, in replica alla missiva di Giovanni Pelle di lunedì 30 novembre, pubblicata sul nostro portale web.

Caro signor Giovanni Pelle,
generalmente non rispondo mai alle critiche sui miei scritti. Accetto sempre tutto, anche pareri opposti al mio. Senza dubbio vi sono persone molto più intelligenti di me e hanno tutto il diritto di contestare i miei pensieri.  Ma questa volta faccio un’eccezione. Sarò un po’ prolisso, chiedo venia.
Al primo punto constato che lei non ha mai conosciuto profondamente mio fratello, padre Evangelista.  Avrebbe impalato volentieri i politici e lei sicuramente conosce la procedura per impalare una persona. E se fosse presente, ora avrebbe scagliato fulmini, con l’aiuto di Dio naturalmente, contro la classe politica attuale. Le sue posizioni contro i politici di allora erano molto dure. Anche allora i politici rubavano, forse un po’ meno di ora. Mio fratello era un uomo di grande fede e sperava sempre che la gente si ravvedesse. Colui che lo comandava da lassù, lo ha chiamato prematuramente forse per non deluderlo nel constatare che negli anni le sue prediche e il suo esempio non sarebbe servito a nulla.
Chiuso il capito di mio fratello, parlo di me. Lei mi dipinge come un pazzo, deluso dalla vita, amareggiato e che vuole prendersi la rivincita; una persona afflitta e sull’orlo della disperazione per quanto la vita mi ha riservato. Mi pare la solita tecnica che usano i politici per cercare di “distruggere” una persona. Ma le assicuro che la mia psiche non è nelle condizioni da lei decritta.
Io non sono affatto arrabbiato, sia durante il giorno che durante la notte. Non ho mai preso uno psicofarmaco nemmeno nei momenti più tragici; nessuno mi ha mai visto arrabbiato. Lo chieda pure a chi mi conosce. Io sono un uomo tranquillissimo e che affronta tutti i problemi con serenità e calma.
Ho avuto molte prove dolorose nella vita, ma non ho mai perso la calma né ho accumulato odio verso qualcuno. Né con lei e nemmeno con il sindaco attuale del paese.  Io sono convinto che non abbia particolari colpe verso un provvedimento o un altro. Sono, a mio parere, le persone che la circondano, la linea politica, che fanno e disfano secondo le convenienze personali.
Io sono convintamente ateo, sia verso tutte le religioni che verso la politica.  Ho perso il conto, ma penso che siano ormai 15 anni che non vado a votare e non scorgo, anche oggi, la necessità di votare. Qualsiasi cosa (parlo dei partiti) tu voti al giorno d’oggi ti ritrovi socialmente sempre più in basso, destra o sinistra che sia.  E le assicuro che non sono di destra e nemmeno di sinistra.
Le offerte che mi sono state fatte per candidarmi sono: una di sinistra e una di destra.
Io sarei per un uomo, di destra o sinistra non importa, con la schiena dritta che combatta per rendere un Paese come l’Italia almeno somigliante a tutti i Paesi che abbiamo al nord d’Europa. Un sindaco che viva in mezzo alla gente, li ascolti, frequenti i bar e non abbia paura a scontrarsi per rendere il paese più bello.  E non, una volta eletto, trincerarsi dentro un ufficio ed emanare disposizioni senza confrontarsi con la popolazione. Non basta fare le passerelle durante la Messa della domenica; non è quello un immergersi nel pensiero dei cittadini di Cernusco, anzi…
Io ho fatto parte delle Consulte e posso dire tranquillamente che non servono a nulla, tutto tempo sprecato. Cominciare a guardare e cercare di copiare i paesi vicini come la Svizzera e a salire, sino al Polo nord. I nostri politici invece guardano costantemente al sud, verso il Ghana e il Congo…
Quello che mi fa male interiormente, e lo ha fatto anche lei, è il pensare che la mia situazione mi renda rabbioso e incapace di comprendere le “alte” ragioni della politica.  Io ho avuto nella mia lunga vita dialoghi e contatti con esponenti di forze politiche, anche di una certa importanza, ho cercato per molti anni di dialogare. Sono sempre seguite delle promesse e quasi sempre degli accordi che da parte loro non sono mai state rispettate.
Per tanti e tanti anni ho seguito questa strada che non mi ha portato a nulla. Ecco perché disprezzo la politica, senza odiare le persone, mi creda. Né lei né il sindaco.
La mia famiglia si è sempre impegnata nel sociale disperatamente. E mi creda, signor Pelle, è stato molto più faticoso che fare politica e molto più oneroso per la mia famiglia. Forse, se avessi accettato di fare il sindaco, avrei risparmiato alla mia famiglia almeno 100.000 euro, più o meno. Anzi avrei guadagnato. Ma il merito era principalmente di mia moglie Stella. Diciamo che per il 90% era ed è merito suo. Io ho soltanto raccolto gli onori e le congratulazioni di persone sensibili. Non sono così bravo come alcune persone pensano.
Appena nasce mio figlio Marco, sanissimo, tutto era perfetto; andavamo pure in chiesa, pensi un po’. Ma dopo pochi mesi un virus gli danneggia irrimediabilmente il cervello in modo gravissimo. Disperazione, ma poi ritorno alla realtà in brevissimo tempo e allora io e mia moglie abbiamo scelto di dedicarci a quella particolare branca di sociale. Mia moglie fonda un’associazione e combatte con essa al fine di inserire i ragazzi disabili nelle scuole normali. Difficilissimo, ma ci è riuscita. La prima scuola a ospitare un disabile è stata quella di Cernusco. Poi, non contenta, si è posta il problema dove collocare questi ragazzi che finivano la scuola primaria. E allora problemi e contrasti, sempre con le Amministrazioni; alle fine convince il sindaco di Merate, signor Ghezzi, a rendere disponibile una scuola abbandonata, ma per i disabili non vi erano problemi, al fine di ospitare questi ragazzi dai 15 anni in poi. Ora si chiama CDD.
Non è finita. Stella poi si poneva il problema dove vanno questi ragazzi se i genitori muoiono o vanno in ospedale? E da qui la battaglia più dura. La costruzione di una casa alloggio che da quindici anni funziona bene. Ci è costata 1.600.000 euro raccolti principalmente dai privati, pochissimo dalle amministrazioni locali. Da loro solo problematiche. Poi Stella, forse stanca e sfinita, se ne è andata. Spero che lei abbia fatto molto di più per il sociale…
Racconto tutto questo, sia ben chiaro a tutti i cernuschesi e non, perché non desidero e non accetto che mai nessuno si impietosisca della mia condizione (o finga di impietosirsi). Non ho bisogno di nulla, nemmeno della pietà di chicchessia e tantomeno la sua. Noi in quarant’anni (gli anni di Marco) non siamo mai andati in Comune a chiedere chicchessia, come invece hanno fatto molti genitori di disabili. Quello che chiedevamo, e che chiediamo, era solo e soltanto il rispetto delle leggi vigenti da parte delle autorità senza chiedere un euro di elemosina. Non siamo dei mendicanti. È una battaglia che ho fatto per mio figlio, ma aveva lo scopo di portare allo scoperto le Amministrazioni che non volevano e non vogliono applicare le leggi vigenti. Sono leggi e sentenze del Consiglio di Stato, molto esplicite e che chiariscono i dubbi di vuoti amministrativi.
Come faccio quindi ad amare la politica e i partiti con tutto quello che sta succedendo anche in data odierna? In questo brutto periodo ci si sarebbe aspettato che mille deputati e senatori avrebbero potuto rinunciare, con uno scatto di umanità, a mille euro di stipendio. Penso che con 14.000 euro al mese potevano vivere decentemente. Con quella cifra, un milione di euro al mese, avrebbero mantenuto quattro comunità alloggio per non autosufficienti, per un anno intero.  Ma le sembra, signor Pelle, che io possa amare i partiti? Già Dante aveva collocato i politici nell’inferno; legga il suo linguaggio dal 5° canto in poi. Poi vedrà che il mio linguaggio le sembrerà una poesia d’amore.
Per favore, quindi, manteniamo il nostro rapporto con rispetto l’uno verso l’altro.  Io non ho bisogno che lei provi pietà verso di me. E mi offende molto che qualcuno pensi che io agisca per un odio accumulato nel tempo.  La sua finta pietà e commiserazione mi offende profondamente. Se cerca odio e rancore, guardi dentro il suo partito, ne troverà una quantità enorme. Se mi conoscerà personalmente, vedrà che non sono in quelle condizioni che mi descrive. le auguro anch’io delle serene festività e se lei sarà sindaco o assessore nel futuro io la rispetterò sempre come persona.
Non risponderò a una sua eventuale replica, pensi e dica quello che vuole su di me, nel male o nel bene.
Abbiamo ancora un po’ di democrazia, per il momento, e io scriverò quello che penso e voglio senza timore di alcuno.
Stia sereno signor Pelle e auguri per una sua eventuale candidatura, anche perché dopo tante parole è bene che seguano fatti concreti.

Costantino Scopel



Mobile Sliding Menu

© Copyright 2024 Dentro&Fuori - Tutti i diritti riservati