CERNUSCO, PELLE SULLA SITUAZIONE POLITICA

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Nell’imminenza delle elezioni comunali del 3-10-21 mi è stato chiesto da D&F di esprimere in alcuni articoli le mie considerazioni sui programmi elettorali delle due liste in competizione. Cosa che ho fatto con molta titubanza visto l’appellativo di “saggio” immeritatamente affibiatomi.
Ora, a distanza di 2 anni e quale cittadino attento a quanto mi accade intorno, mi sembra opportuno stilare un primo bilancio per evidenziare i punti del programma realizzati/avviati, con l’esclusione di quanto deciso dalla precedente amministrazione.
Programma alla mano, rispondo: nessuno
Naturalmente pronto a ricredermi e scusarmi per mie eventuali distrazioni.
Stando così le cose, è difficile smentire chi sostiene che grande impegno sia stato rivolto a presenzialismi, feste e festicciole, fanfare e cittadinanze onorarie, ospitate e ricorrenze.
Tutto beninteso importante ma, se ci si limita solo a questo, molto meglio avrebbe fatto un’agenzia di eventi e non avremmo bisogno di Giunta ( pagata !) e Consiglio comunale.
Finora la nostra attenzione è stata occupata da conflitti con la minoranza che niente hanno a che fare con una normale dialettica né senso istituzionale, da richiami del Prefetto per inosservanza di scadenze di legge, da comunicati stampa in cui si lascia trasparire una responsabilità dell’opposizione per lo specchietto retrovisore rotto all’auto di un assessore, paventando addirittura una sorta di avversione per i meridionali.
L’impressione che si ha è che il nostro paese sia diventato una sorta di bengodi di cittadini gaudenti dove al massimo basta (fingere di) preoccuparsi di sicurezza con piglio da body-guard con sorriso sulle labbra. Ricordo gli esordi del taglio delle reti di un campo di basket perché troppo chiasso si generava e soprattutto persone poco raccomandabili lo frequentavano.
Piglio fermo e determinato salvo, pochi giorni dopo, retine dei canestri rimesse al loro posto.
In questi giorni la stampa ci informa delle dimissioni di un assessore. Protocollate o no, smentite o no, sembra evidente che questa maggioranza non goda buona salute.
Ultima perla di questa, peraltro incompleta, collana è la incredibile questione nella quale, con robusto tafazzismo si sono infilati: parlo della “defenestrazione” dal Consiglio comunale di una consigliera già scalzata dallo scranno di assessore. Inevitabile un nuovo intervento del Prefetto che ha procrastinato sine die il Consiglio comunale del 5 ottobre.
La sensazione è davvero di una nave senza nocchiero in gran tempesta – approvazione entro 25/10 per partecipare a un bando statale per finanziare interamente i lavori di efficientamento energetico della scuola media per 2,4 milioni di euro, reperimento di circa 150 locali che il Prefetto chiede ai Comuni del nostro territorio per ospitare gli immigrati, l’ospedale Mandic che subisce una forte accelerazione del suo depauperamento professionale e funzionale.
In una gigantesca mancanza di diottrie di cultura politica, di conoscenze amministrative e ingenuità comportamentali, noi cittadini saremo costretti (facile previsione) a infinite diatribe giuridiche che, al massimo, genereranno fazioni opposte impedendo una proficua attività amministrativa. Peccato!
E dire che tra le fila della maggioranza militano consiglieri con pluri-decennale esperienza amministrativa, così come l’opposizione ha (dovrebbe avere) la consulenza dei precedenti amministratori.
Se alla consigliera defenestrata era stato tolto il pesantissimo assessorato (Bilancio – personale – partecipate) una qualche ragione inerente alla sua integrazione nel gruppo e/o alla sua competenza dovrà pur esserci stata. È sperabile almeno che tutti gli attori di questa incredibile storia si affidino a razionalità e umiltà trovando una soluzione che ci risparmi costi e vuote diatribe.
Se poi, infine, IFNC comprenderà che può essere un pessimo affare inserire nella propria lista chi aveva cercato l’inserimento nella lista avversaria, così come UPAI (sopratutto nella componente amministratori uscenti) diverrà consapevole che la politica è una cosa seria e per far parte di una lista conditio qua non è dimostrare di condividerne valori e principi, in questi casi potremmo almeno dire che ex malo bonum.

G. Pelle



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