CERNUSCO, UN LETTORE SULLE CER

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Riceviamo e pubblichiamo intervento di un cittadino cernuschese in merito alle Comunità energetiche rinnovabili (Cer).

La Comunità energetica è lo strumento che, attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini in una gestione congiunta alla lotta al cambiamento climatico, deve spingere a intraprendere tutte le iniziative specifiche, a livello locale, per una dimensione autonoma della produzione che fa della “Comunità Energetica Rinnovabili Municipale” uno strumento di carattere pubblico ove il cittadino deve essere allo stesso tempo: produttore e consumatore. Da queste considerazioni bisogna partire per rispondere in maniera razionale al futuro che avanza, a salvaguardia del clima e delle tasche della cittadinanza!
Il consumo di energia elettrica è un bene primario indispensabile nel nostro quotidiano. Con la diffusione di forme di autoconsumo si prevede che 300 milioni di cittadini dell’Unione Europea,  nei prossimi anni, faranno uso di energia elettrica generata  da “F.E.R.”(fonti energia rinnovabili) in sostituzione di quella derivante da fonti  fossili, settore maggiormente responsabile delle emissioni dei gas serra che alterano il clima.
Regione Lombardia ha destinato risorse, a fondo perduto, ai comuni al di sotto dei cinquemila abitanti, per incentivare iniziative a sostegno dell’autoconsumo. A seguito di un percorso, che ha visto il coinvolgimento della cittadinanza, con assemblee pubbliche, e la Consulta Ambiente e Lavori pubblici, l’Amministrazione di Cernusco Lombardone, con voto unanime del Consiglio comunale, ha avviato la procedura di manifestazione di interesse al bando Regionale, per accedere al contributo per la realizzazione della “Comunità Energetica Rinnovabili Municipale”.
Il progetto in cantiere prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici su edifici pubblici, potenza nominale 335 Kwp, tale progetto si sviluppa in tre fasi: il primo consiste in un impianto prova da 40kwp installato sul tetto della biblioteca comunale, in grado di produrre 44000 Kwh  riducendo emissioni  di 12 tonnellate di Co2  annuo nell’atmosfera con l’ipotesi di utilizzo da parte di una decina di utenze domestiche, su 1600 esistenti, dimezzando il costo della  bolletta. Tale progetto vedrà luce non prima di due anni.
La comunità energetica comunale è un passo importante per una gestione controllata dei costi ed è bene avere chiaro quali sono i benefici, considerato che la gestione energetica diventa sempre più un’esigenza e l’opportunità che si presenta richiede una maggiore riflessione. Pertanto è necessario vengano fatte alcune considerazioni nel merito e la risposta non può essere una “Comunità Energetica” tanto “PER”.
Una superficie di 10000 mq è sufficiente per la realizzazione di una C.E.R.M. da 1 Megawatt di potenza installata, in grado di produrre 1,3/1,5 milioni Kwh anno che in termini ambientali significa: 400 ton di “co2“in meno nell’atmosfera, cosa non di poco conto. Attraverso il consumo diretto della produzione la stragrande maggioranza delle famiglie locali, in quanto cittadini “consumatori”, potrà avere benefici diretti e indiretti dimezzando il costo dei consumi in bolletta e per la mancata trasmissione, all’interno delle reti di Media e Alta tensione, il “G.S.E.”  riconosce al Comune, in quanto produttore, 110 più 8 euro a M.G.W.H. di tutta la produzione consumata sul posto, che in termini di risparmio significa: maggiori entrate per le casse comunali!                   

                                                            Lino Guglielmo          



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