CONRATER: «MA PERCHE’ NESSUNO HA MAI PENSATO A “UNO STATO PER DUE POPOLI”?»

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Ma l’avete vista la cartina dei due stati?
Sembra fatta apposta per continuare a litigare.
Fra Cisgiordania e Gaza non vi è nessuna continuità territoriale: i palestinesi di Gaza per andare nella loro capitale, Gerusalemme Est, o nelle altre Province del loro stato dovrebbero attraversare centinaia di chilometri di territorio Israeliano.
E che fine farebbero le centinaia di migliaia di israeliani che si sono ormai insediati in Cisgiordania?
Dovremmo farli rientrare entro i confini di Israele?
Ma allora perché non tentare – dopo tante inutili stragi e infinite sofferenze – la strada coraggiosa di far convivere due popoli in un unico Stato con tutte le possibili reciproche garanzie ?
Il nuovo Stato dovrebbe essere rigorosamente democratico con il voto del cittadino israeliano che deve valere quanto vale quello del cittadino palestinese (oggi i palestinesi non votano come gli israeliani e si sentono cittadini di Serie B).
Il nuovo Stato dovrebbe essere rigorosamente laico garantendo a tutti i cittadini di professare la religione in cui credono (ebrei, musulmani e cristiani), ma senza che nessuna religione diventi “religione di stato”.
Il nuovo Stato dovrebbe essere sostenuto da ampie garanzie internazionali a partire da quella degli Stati Uniti d’America  che finora sono parsi troppo sbilanciati a favore di uno dei due Stati.
Non è stato così in Sud Africa dove gli Stati Uniti di America, dopo tanti anni di “apartheid”, hanno autorevolmente convinto bianchi e neri  a convivere in un unico stato senza “apartheid”.
E pensare che in Sudafrica c’erano addirittura le panchine separate: panchine per i bianchi e panchine per i neri.
Sembrava impossibile e invece è diventato possibile e ora il Sud Africa è diventato lo stato africano la cui economia cresce più di tutte le altre.
L’augurio è che anche in Palestina ciò che sembra impossibile diventi possibile e che gli Stati Uniti d’America si convincano a percorrere questa strada nell’interesse del mondo intero.

Antonio Conrater



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